Champions, un'Inter con personalità è costretta ad arrendersi a Firmino-Salah. Coman salva il Bayern col Salisburgo

Sono state altre due gare tutt'altro che banali, le andate degli ottavi di Champions League di questa sera tra Inter-Liverpool e Salisburgo-Bayern Monaco. Ma andiamo per gradi. Il match di San Siro è caratterizzata da una grande intensità, ma con risvolti inaspettati. 3-5-2 vs 4-3-3, filosofie diverse, modi di interpretare il Football differenti ma con lo stesso scopo di concretizzare la veemenza che si mette in atto. Nonostante il possesso avvolgente dei Reds, l'occasione più pericolosa della prima frazione capita sui piedi di Calhanoglu, il centrocampista colpisce la traversa dopo un tiro potente. Nella ripresa i nerazzurri entrano in campo con una personalità ancora più accentuata. Klopp inserisce Firmino al posto di Jota. La squadra di Inzaghi è intraprendente, ma manca terribilmente nell'ultimo guizzo: Vidal anziché tirare da buona posizione l'appoggia di petto per Lautaro (l'azione non diviene vincente), Dumfries cambia gioco meravigliosamente per un attivo Perisic, il croato stoppa in maniera impeccabile ma poi dà troppa potenza al cross per Lautaro. Proprio il Toro s'impegna ma non sfonda, ed è costretto alla solita staffetta con Sanchez. Subito dopo Dzeko segna, ma è in fuorigioco. Nel momento migliore dei padroni di casa, arriva l'episodio che indirizza il match: al 75', su cross di Robertson, Firmino la gira di testa in modo preciso, colpo difficilissimo. Al minuto 83 Salah firma lo 0-2. Liverpool spietato e cinico. L'Inter esce a testa alta, ma quanti rimpianti. 

Termina 1-1, invece, la sfida tra Salisburgo e Bayern Monaco. Coman al 90' salva i bavaresi, dopo il vantaggio firmato da Adamu al 21' che era resistito fino alla fine.