Orchestra Dybala, finalmente grande Juve: battuto l'Atletico, primo posto in cassaforte

Con classe, tenacia e determinazione la Juve supera pure l'ostacolo Atletico, archivia matematicamente la qualificazione e battendo i diretti concorrenti chiude il suo raggruppamento con un fondamentale primo posto. Punteggio che narra 1-0 ma finalmente grande, grandissima Juve: prestazione importante, segnale al calcio europeo. La vecchia signora c'è e quest'anno fa sul serio. 

Juve bravissima nel primo tempo. Lo Stadium incute timore, anche a chi ha personalità, come l'Atletico del Cholo, in cui riecheggia ovviamente il ricordo della tripletta di Cristiano, soltanto 6 mesi fa. Fraseggio stretto, bene Dybala a dialogare coi centrocampisti, ottime trame e finalmente spunti da Sarri, spunti più evidenti in Champions che in Campionato, a dire il vero. Sblocca proprio la Joya: vantaggio meritatissimo a fine primo tempo, punizione dal lato corto destro dell'area di rigore, parabola pensata, sognata a ragionata che bacia la traversa e batte Oblak, stupito eccome sia dall'idea che dall'esecuzione di Paulo. Un gol che fa esplodere lo Stadium, giusto così. 

Nella ripresa la Juve gestisce e amministra, ma certamente non sdegna l'idea del raddoppio. E' pure la serata di Bernardeschi, che quando strappa, converge e vince il contrasto fa paura: palo clamoroso dal limite. La difesa regge bene: guida bene Bonucci, De Sciglio senza sbavature, ma resterà sempre la serata di De Ligt, forse la più bella da quando veste questa maglia. Già perchè nel finale quando la Juve cala e l'Atletico cresce trascinato dall'estro del suo baby-fenomeno (top player assoluto) Joao Felix, De Ligt si impone di gran carriera su Correa. Alla fine Morata divora il pareggio, un pari che avrebbe comunque premiato la Juve, ma così è più bello, è più europeo, assume più risonanza.