E la netta impressione fu quella che, nonostante aver miracolosamente battuto un'Argentina che poi si laureò Campione del Mondo, il calcio arabo, il botto, quello atomico, doveva ancora farlo. Stavolta Cristiano ha detto di sì, a differenza di qualche anno fa. Stavolta, all'indomani della discussa fine della sua assai scarna avventura a Manchester, all'indomani di un Mondiale che l'ha visto tutt'altro che protagonista, ha accettato la corte araba. E le cifre astronomiche offerte lui dall'Al Nassr, tra i club più importanti di un campionato troppo lontano dal Vecchio Continente, ma che in Europa vuol metterci il muso, eccome.
Tutto ratificato nelle ultime 48 ore, quando s'è definitivamente convinto. Saranno probabilmente 150 milioni di euro all'anno più cessione dei suoi diritti d'immagine al club stesso. Arriverà quasi a 200 milioni all'anno. Qualcosa di spaventoso. A 38 anni, al tramonto evidente della sua carriera a straordinari livelli, per uno che sarà sempre ricordato come uno dei migliori di sempre, esce dal calcio d'elite europea per lanciare quello arabo, quello del Medio Oriente.
Sarà nuova vetrina, sarà motivo d'attrazione per tanti suoi colleghi. E' quel colpo atomico che cambia dimensione del calcio saudita. Sarà allenato, tra l'altro, dall'ex Roma Rudi Garcia. La missione è quella di conquistare televisioni, copertine, immagine, protagonismo. E suon di spaventosi milioni, a quelle cifre atomiche, lanciarsi nel calcio mondiale.