e il calcio a 8: interviste, video e foto al 10 leggendario della Roma

 

Articolo, interviste e foto di Matteo Corona

Sono sincero. Il primo anno che ho iniziato a seguire come inviato l'AS Roma è combaciato con il secondo anno dall'addio al calcio di Francesco Totti. Più di 20 anni passati ad ammirare le sue gesta da casa davanti al televisore e qualche volta allo stadio. Poi, finalmente, quando arriva il momento di seguire quotidianamente le vicende giallorosse, lui non scende più in campo durante le partite dei lupi, ma segue il tutto in tribuna, nella sua nuova vesta da "dirigente" - almeno inizialmente -. Come se non bastasse, per celebri accadimenti, c'è anche un dolorosissimo addio nella calda estate del 2019 alla società capitolina. Ma è proprio qualche mese dopo che inizia a bollire qualcosa in una "nuova" pentola: Francesco Totti scenderà in campo nell'ormai noto campionato di calcio a 8 della Lega Ca8. Se vogliamo un evento storico. Una leggenda che torna a giocare nella sua Roma, davanti ai romani, insieme/contro a tanti ragazzi che calcano i campi dilettantistici, quelli dove si respira la vera essenza del pallone ed alcuni valori sono tutt'ora sacri. Cosa ci potrebbe essere di più suggestivo da questo punto di vista? Anche perché il calcio a 8 è cresciuto in maniera svariata negli ultimi anni. Da sempre è stato uno sport praticato nella capitale, ma senza dubbio la LegaCa8 ha dato un contributo prezioso al suo incremento. Ricordo perfettamente il giorno dell'annuncio: era una domenica pomeriggio, stavo pranzando fuori con la mia fidanzata ed, ad un certo punto, si accende il mio cellulare, arriva una notifica e la conferma assoluta: Francesco Totti giocherà il campionato di calcio a 8 2019/2020. Nell'articolo che ufficializzava la notizia, era allegato il cartellino con tanto di foto. Non ci credevo, avevo la possibilità di seguire da pochi passi uno dei più grandi di sempre. 

Interviste e siparietti - La prima partita va in scena al Totti Soccer School alla Longarina di Ostia, la casa del capitano: la Totti Sporting Club sfida l'Atletico WinSpeare. Nel pre-partita, vista la quantità innumerevole di giornalisti e persone, riesco a porgli una semplice domanda: "Francesco, come stai? Una battuta, come stai?", la risposta del 10 è come al solito pronta e strappa ai presenti inevitabilmente una gran risata: "In piedi come sto, che non mi vedi come sto?". Effettivamente aveva ragione, si stava riscaldando e avrebbe sfornato una prestazione da urlo, con tocchi e guizzi di una classe cristallina. Nei successivi match vanno in ausilio del gruppo gente come Vucinic, Pizarro e Floro Flores, ma soprattutto un amico storico del capitano: Alberto Aquilani. Nel match d'esordio dell'attuale allenatore della primavera della Fiorentina, sempre durante il riscaldamento, chiedo al numero 10: "Che prestazione ti aspetti da parte di Aquilani, come lo vedi in forma?", e lui, con affettuosa ironia: "In formissima, guarda come sta, ha già il fiatone". Si crea poi anche un simpaticissimo siparietto con Luca Toni. Intervisto infatti l'ex attaccante Campione del Mondo e, giunti alla fine del dialogo, scherzando gli chiedo come si sarebbe comportato in caso di una convocazione del suo amico Totti nel ca8. La punta risponde che avrebbe risposto presente, ma bisognava vedere chi avrebbe corso lì davanti tra lui e 'Checco'. Nella successiva partita di campionato, l'intervista a Totti sull'argomento è d'obbligo: Francesco, vuoi inviare un messaggio a Toni che ha detto che verrebbe di corsa in caso di una tua convocazione? "Già ci ho parlato". Che ha detto verrà? "Non lo so (ridendo, ndr)"

 Il giorno dello Scudetto - 21.07.2021. Se qualcuno avesse ipotizzato o previsto la finale Scudetto 2020, in pochissimi ci avrebbero creduto. Totti Sporting Club vs Lazio Ca8: una trama scoppiettante, un epilogo epico. Francesco Totti sfida i suoi rivali di sempre. È chiaro che non può essere la stessa cosa delle sfide giocate contro i biancocelesti del calcio a 11, ma il match ha comunque il suo fascino: è l'atto conclusivo di una competitiva e ambita stagione. I laziali vanno in vantaggio con un gran gol da fuori di Toscano, la squadra allenata al tempo da mister Cancellieri pareggia i conti con Floro Flores. Quando la sfida sembra essere destinata ai calci di rigore, arriva il colpo di scena, il numero che solo i grandi campioni sanno tirare fuori dal cilindro: Francesco Totti realizza da calcio di punizione - battuto in maniera violentissima - il gol vittoria, divenendo il match winner della partita. La Totti Sporting Club s'aggiudica il campionato. FT10 a fine gara è visibilmente e chiaramente soddisfatto, perché anche se il livello non è più quello della Serie A, ha dimostrato ancora una volta di possedere degli elementi che non svaniranno mai: la classe e la magia del 10, non che qualcuno nutrisse qualche dubbio a riguardo. Il gol Scudetto è infatti solo la pagina conclusiva di un'annata dove l'ex capitano della Roma ha deliziato costantemente gli amanti di questo sport: colpi di tacco, passaggi di prima, no look, servizi chirurgici, potremmo andare avanti ancora per molto. Su tutte le giocate va menzionato il calcio di punizione - diventato virale - dal quale il capitano imprime al pallone una traiettoria impossibile. Nelle interviste post partita riesco a strappargli una risata, gli chiedo infatti se fosse contento per il suo secondo scudetto: "E che è uno Scudetto questo?" Cosa ne pensi della vittoria contro la Lazio? "Portano fortuna". Successivamente, con l'umiltà che contraddistingue solo i grandi, commentando la stagione trascorsa, si gira e mi dice: "Io non ho fatto niente, hanno fatto tutto i miei compagni e il mister. Io ci ho messo solo le gambe, non bastano le gambe?". Ovviamente non manca un pensiero per la Roma, che all'epoca era in corsa per l'Europa League. Alla domanda se fosse meglio questo Scudetto o un'eventuale EL per i giallorossi, lui non ha dubbi: "Meglio l'Europa League per la Roma". Dopo quella sera, senza voler minimamente paragonare le due cose, e lo sottolineo, la prima immagine che mi è venuta in mente è stata quella di quando avevo 6 anni, mi trovavo a casa di mia nonna e vedevo la Roma vincere il tricolore il 17.06.2001. 20 anni dopo non avrei mai immaginato di poter seguire, ammirandone le azioni da vicino, il 10, intervistandolo e immortalando con foto e video alcuni suoi guizzi. Una grande emozioni personale.

"Che cosa devi fare per essere degno di un amore così folle, così assoluto, così esagerato?" - La frase simbolo del libro "Un capitano", scritto da Totti con Paolo Condò. Esprimendo con molta umiltà un parere personale, penso che la magia e la grandezza che trasmette Francesco Totti si possano vedere nei piccoli gesti e azioni. Durante le partite del calcio a 8, la distanza che separa le tribune dal campo è ovviamente minore rispetto a quella tra i settori dello stadio e il campo da gioco. Ecco, in questa vicinanza, ho potuto notare da bordocampo tantissimi bambini/ragazzi - in molti erano appena nati quando Totti era agli atti conclusivi della sua carriera - che guardavano estasiati il capitano, segno tangibili di come i genitori abbiano tramandato le feste ma soprattuto i valori del Dieci. Come accennato in precedenza, è stato un vero piacere vedere Totti dispensare consigli ai ragazzi più giovani - elogiati anche durante una diretta IG con Fabio Cannavaro - e con umiltà unire il gruppo. Giovani che calcano i campi di Eccellenza e Promozione giocare al fianco di uno dei più grandi di sempre. Il bello del calcio, o meglio del calcio a 8. Spensieratezza e leggerezza, disponibilità e umiltà, qualità che rendono immenso Francesco Totti.

Non si può spiegare - Francesco Totti non si può spiegare con le parole, Francesco Totti lo si può comprendere pienamente solo con il cuore e la mente. L’ex capitano della Roma ha rappresentato e rappresenta un sentimento calcistico ricco di significati. Non sono tanto le gesta che produceva in campo - sublimi - quanto i legami che è riuscito a stringere con gli amanti di questo sport, e le emozioni che ha suscitato. Il concetto di eternità, tanto gettonato in questi giorni, è da considerarsi relativo, ma fino ad un certo punto. Innanzitutto ci preme tracciare e sottolineare ancora una volta un aspetto chiave, passato quasi in secondo piano: dal nostro punto di vista, Totti è stato un giocatore unico, che si va ad inserire con pieni meriti nelle leggende della storia del calcio. Riassumendo in maniera quasi estrema il suo cammino, l’ex numero dieci giallorosso ha conquistato un Mondiale - il trofeo più ambito - da protagonista, nonostante le problematiche fisiche, risultando decisivo agli ottavi, ma anche il miglior assistman della competizione. È stato poi inserito nella rosa ideale della FIFA, non proprio un tassello da sottovalutare vista la qualità che vi era al tempo. Nell’Europeo del 2000 è riuscito a firmare un gol pesante ai quarti contro la Romania, segnando un rigore storico e celebre a Van Der Sar in semifinale contro l’Olanda e giocando una finale super contro la Francia campione del mondo - sfornando un tacco impeccabile nell’azione della rete di Del Vecchio -. Oltre a tutti i record con la Roma e alle perle e alle gemme sfoderate in carriera, anche in Champions League ha compiuto gesta notevoli: dal gol vittoria al Bernabeu contro una delle squadre più forti della storia - il Real Madrid dei Galácticos - fino ad arrivare al cucchiaio contro i campioni di Inghilterra - all’epoca - del Manchester City. Insomma, questo per affermare ed evidenziare ancora una volta un discorso quasi banale: Totti in Italia e in campo internazionale - abbiamo volutamente menzionato in precedenza quanto fatto nelle competizioni più prestigiose - ha dimostrato il suo valore, magari non in maniera continua per una questione di presenze della Roma nelle coppe europee. A tal proposito, qualche tempo fa, la UEFA lo ha omaggiato pubblicando un video con le sue giocate in Champions League: colpi di tacco - marchio di fabbrica - e aperture maestose contro avversari di un certo livello. Superato il discorso tecnico e il campo, il concetto di eternità nello sport si consolida a determinate condizioni. Non basta infatti divenire uno degli atleti più forti e vincenti della propria nazione, ma il punto chiave che innesca una serie di reazioni emotive, viene prodotto dal sentimento e dall’opinione popolare, perché senza ciò il calcio non sarebbe lo sport più seguito al mondo. Totti è stato ed è amato in maniera smisurata dai romanisti e, nonostante le rivalità, alla fine della fiera è stato apprezzato ed acclamato dagli storici avversari. Non si è mai visto un addio al calcio da parte di un giocatore come il suo, chi era presente all’Olimpico quel giorno potrà testimoniare la presenza di un’atmosfera unica, magica ed inspiegabile. È chiaro che ci sono state e ci sono ancora oggi personalità uniche ed irraggiungibili, ma il sentimento popolare fatto scaturire dal numero Dieci lo rendono eterno, prima come uomo nel calcio e poi come calciatore. Dal nostro punto di vista quanto dichiarato da Cassano appare superfluo e riduttivo, per capire e comprendere pienamente Francesco Totti bisogna aprire la mente ed il cuore. Per chiudere, riagganciandoci al discorso eternità, concludiamo l’articolo con una domanda: quanti, di chi ha appeso gli scarpini al chiodo, è ancora acclamato, apprezzato dal vero motore e cuore pulsante di questo sport, ovvero la gente? La cerchia è davvero ristretta e l’amore che viene riservato a Francesco è ancora oggi unico. Quello che ha fatto rimane scritto in maniera indelebile nella storia. 

 

 

 

 

 

 

 

 FRANCESCO TOTTI DURANTE IL RISCALDAMENTO DELLA FINALE SCUDETTO 2020