Champions League, il Chelsea è campione d'Europa: Havertz stende il Manchester City

di Matteo Corona

Il cielo è "Blue" allo Stadio do Dragão. Il Chelsea conquista la sua seconda Champions League - davanti a 16.500 spettatori -  battendo uno a zero il Manchester City grazie alla rete di Kai Havertz al 42' nel primo tempo. Il classe 99 sigla il suo primo gol nella massima competizione per club con la maglia dei Blues e, a 21 anni, decide una partita dal valore inestimabile. I londinesi vincono la coppa dalle grandi orecchie per la seconda volta nella loro storia con un allenatore subentrato ad inizio stagione. Era successo, in precedenza, con l'ingresso di Roberto Di Matteo al posto di Villas Boas, accade ancora con Tuchel - approdato nel club di Abrahmovic per Lampard -. È soprattutto la UCL del tecnico ex PSG che, insieme a Thiago Silva, si toglie un'immensa soddisfazione dopo la finale persa la scorsa stagione col Bayern Monaco. Il centrale difensivo esce nella prima frazione in lacrime, ma ora per lui le lacrime saranno di gioia. Tuchel 3-Guardiola 0. Già, perché si tratta della terza sconfitta del catalano contro il condottiero tedesco. L'ex Barcellona mette in campo una formazione troppo offensiva, lasciando in panchina Fernandinho e Rodri. I frutti non sono quelli sperati, complice l'organico organizzato e compatto dei londinesi. Retroguardia del City che sbaglia completamente la lettura in occasione della rete del giovane tedesco. Proprio la tattica dei Blues è estremamente astuta e scaltra nel bloccare le trame offensive del Man City. Il solito Kante è ovunque, ma ormai sembra quasi una banalità dirlo. 10 anni fa, il centrocampista si trovava nella sesta serie francese. Oggi alza al cielo la Champions, dopo l'incredibile Premier League col Leicester e il Mondiale. È probabilmente lui il volto principale di questa squadra. Non dimentichiamoci, però, di gente come Mendy - che fino a qualche tempo fa doveva dire addio al calcio - o l'immenso capitano Azpilicueta, i guizzi di Pulisic - entrato egregiamente in partita - la funzionalità di Werner, le geometrie di Jorginho, le chiusure di Rudiger e l'esplosività di James. Insomma, un Chelsea da tanti protagonisti. Le scelte di Guardiola non pagano, Aguero saluta i suoi in lacrime, come De Bruyne uscito per infortunio dopo un colpo tremendo.

Trionfa il Chelsea di Tuchel, una vera squadra, dove ogni tassello è stato prezioso e fondamentale. Assemblaggio efficiente ed efficace che imbriglia la manovra del City, è proprio vero: la difesa è il miglior attacco. Giovani, intelligenti e vincenti.