Roma, dopo la sosta serve il guizzo: i lupi vogliono continuare a crescere!

Matteo Corona

Terminata questa settimana, finita la sosta nazionali, si tornerà a pensare a tutti gli effetti al campionato e agli impegni europei. In questo primo scorcio di stagione, sono svariate le note positive fatte intravedere dalla squadra di Paulo Fonseca. Ovviamente ci sono anche aspetti da limare e migliorare. La Roma è attualmente quinta in campionato, a -1 dal quarto posto occupato dal Napoli. In Europa League i romanisti sono invece primi a quota quattro punti. Questa prima mini fase ci ha lasciato molti spunti interessanti da analizzare. Partiamo dal condottiero.

MISTER FONSECA Il tecnico portoghese ha stupito tutti. Il marchio è il 4-2-3-1, ma con importanti variazioni. L'ex Shakhtar ha dimostrato di essere un allenatore flessibile ed intelligente, senza dogmi troppo rigidi, pronto a modificare l'assetto a seconda dell'avversario. Non a caso ha provato la difesa a tre con l'Atalanta, seppur non sia andata bene. La sapienza di Fonseca sta tutta nelle sue dichiarazioni: "Mi sono italianizzato". E' chiaro il calcio offensivo e propositivo rimane e persiste, ma l'adattamento procede spedito, deve essere solo messo a punto in ogni dettaglio. Un altro tassello prezioso sfoderato, è il carattere e l'atteggiamento, in ogni circostanza. Fonseca è convincente, è seguito totalmente dai suoi uomini, si è "guadagnato" il rispetto con le sue idee e con il suo modo di fare coinvolgente. Ha conquistato credibilità. 

GRUPPO MA ANCHE SINGOLI E' fuori dubbio, anzi banale dire che per il funzionamento armonico e ordinato del gruppo, ogni componente deve svilupparsi ed agire in modo corretto. Il gruppo che si sta creando è affiatato, c'è sintonia. Ci sono però alcuni singoli che stanno fornendo prestazioni di livello. Prendete Kluivert, l'esterno che ha giocato di più fino a questo momento. Oltre i gol, i guizzi, le giocate, gli assist, l'olandese è più deciso nelle sue perfomance e sta gestendo con maggiore intelligenza le forze. Come non si può parlare poi di Dzeko e Kolarov, due punti fermi dei lupi. La squadra si poggia su di loro nei momenti di difficoltà, due professionisti esemplari. Uno dei giocatori che ha impressionato notevolmente è però Cristante, centrocampista moderno. L'ex Atalanta dopo una stagione di adattamento sta facendo vedere tutte le sue doti: qualità, quantità, gestione del pallone in fase di pressing, abilità in fase di non possesso, capacità nel colpo di testa e negli inserimenti. Da non dimenticare neanche le prestazioni di Pau Lopez e Smalling, oltre a quelle dell'infortunato Lorenzo Pellegrini, capace di una "tripletta d'assist" nella sfida con il Sassuolo. L'ex Sassuolo è diventato un punto di riferimento essenziale sulla trequarti.

DIFESA, COSTANZA E ASSO NELLA MANICA E' chiaro, i meccanismi e gli automatismi difensivi vanno migliorati per una maggiore stabilità e per abbassare la media gol subiti. In tal senso, il processo di adattamento di Mancini e la presenza di Smalling possono accelerare tali aspetti. Bisogna poi applicare costanza e persistenza a quanto di buono già fatto, continuando a centellinare il percorso di crescita, sposando a pieno il progetto ambizioso di Fonseca: dispendioso energicamente, ma competente e valido. Per questo motivo, viste le richieste, sarà importante l'apporto di tutti. Come carta da giocare, che deve totalmente esplodere, c'è quella di Nicolò Zaniolo. Non c'è un calciatore in rosa in grado di saper infiammare come il giovane. Il 22 deve migliorare sotto l'aspetto della finalizzazione, e puntare a rendere produttiva ogni giocata. Compiti da fenomeno è vero. Ma le qualità ed il potenziale sono quelle che fanno venire i brividi, nel senso positivo del termine.