Un successone assoluto fin qui su Instagram le dirette del nostro redattore Alessandro Bonifazi, protagonista e conduttore del gioco "Il calciatore misterioso", rubrica dedicata a tanti appassionati di calcio alle prese con aneddoti del passato. Una serie di indizi, volti e calciatori da riscoprire e da riassaporare, come se il tempo non si fosse mai fermato. Un giochino perfetto, meraviglioso, per intrattenere il nostro pubblico durante il Covid-19.
Il Calciatore Misterioso
di Alessandro Bonifazi
(19/Aprile/2020)
I calciatori della puntata di ieri sera, 19 aprile 2020, hanno in comune il retirement. In parole più semplici, hanno tutti smesso di giocare! Non sarà dunque necessaria la premessa sul loro status.
CALCIATORE MISTERIOSO #1
Indizi:
- Ho vinto, senza aver vinto
- Baggio mi ha buttato fuori
- Ho cambiato religione
Inizio di fuoco: si tratta di George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah!
Ma entriamo nel dettaglio…
Ho vinto, senza aver vinto
Il contorto indizio cela una verità impensabile ai giorni nostri: Weah ha vinto sia il Pallone d’Oro e il FIFA World Player entrambi nella sua leggendaria annata 1995, anno in cui si laurea campione d’Italia con il Milan. George è, come noto, l’unico calciatore africano ad aver vinto il suddetto Balon d’or... senza aver MAI vinto alcuna competizione UEFA!
Sapevate che Weah ha anche conseguito un titolo di laurea, in business administration, conseguito alla DeVry University di Miami?
Baggio mi ha buttato fuori
Correva l’anno 1993, un ventiseienne Weah si trascina a suon di reti (7 per l’esattezza) il PSG in semifinale di Coppa UEFA. Ad attendere i parigini c’è un’agguerrita Juventus.
L’esito è negativo, i piemontesi si impongono in entrambe le gare: 2-1 a Torino nella gara di andata; 0-1 in Francia al ritorno. La Juventus strappa vola in finale dove alzerà la coppa in cielo schiacciando il Borussia Dortmund 2-0. Ma questa è un’altra storia tra… ciò che ci interressa sapere è che tra quei giocatori, un titolarissimo era proprio Roberto Baggio.
Nella vita, ho cambiato religione
Accade in un lasso di tempo breve, ma intenso: una cosa così delicata come la religione va trattata con estrema morbidezza e sensibilità, in questa sede ci limitiamo a riportare un fatto curioso nella vita del calciatore in questione.
Nella prima metà degli anni ’90 , George abbandona il credo Cristianio e si avvicina alla religione islamica. Testimonianza di ciò è l’aggiunta di un ulteriore nome (George Tawlon Manneh Oppong OUSMANE Weah).
Nel 1995, un evento lo riporta ad abbracciare il cristianesimo…si tratta della morte della nonna! Non sappiamo se questo abbia conferito al campione una presa di coscienza che si sia rispecchiata nel rettangolo verde, tuttavia, non si può rimanere ciechi di fronte ai fatti: costellato da premi e riconoscimenti, il 1995 è l’anno d’oro di Weah.
CALCIATORE MISTERIOSO #2
Indizi
- Ho vinto la Serie B
- Ho sfiorato la convocazione al mondiale
- Qualcuno mi ha confuso per un ricco
Difficile, vero?
Dietro i suddetti indizi vi è…Marco Marchionni!
Ho vinto la Serie B
Marco compie un gesto calcisticamente coraggioso, ma se vogliamo, anche strategico: l’uragano calcio poli colpisce duramente la Juventus, revocando gli scudetti vinti nei campionati 2004-2005 e 2005-2006. A tutto ciò si aggiunge l’iscrizione alla Serie B per l’anno 2006-2007.
Ma è proprio qui che Marchionni partecipa al frenetico ritorno nella massima serie. Lo fa da primatista, vincendo il campionato di Serie B!
Ho sfiorato la convocazione in nazionale
Per rendere l’indizio fruttuoso, occorre fare due cose: 1) Individuare la Nazionale in questione. 2) identificare l’evento internazionale, se si tratta di una competizione globale (Mondiale o Confederations Cup) oppure continentale( Copa America, Europeo, Golden Cup oppure Coppa d’Africa o d’Asia e Oceania). Non tutti ricordano che nella lista dei pre-convocati del Mondiale Germania 2006 risultasse l’instancabile numero 32. Purtroppo per Marco, il sogno non s’avverò…ma sappiamo tutti la storia come andò a finire!
Qualcuno mi ha confuso per un ricco
Marchionni ≠ Marchionne (noto imprenditore italo-canadese)
CALCIATORE MISTERIOSO #3
Indizi
- Ho esordito in Emilia
- Con un mio gol si fece la storia
- Ho visto le mie fatiche divenir vane
Chi è il calciatore misterioso?
È Fabio Capello!
Ho esordito in Emilia
Tutti si ricordano le squadre dove Capello ha giocato anche perché nella maggior parte dei casi sono state da egli poi allenate! Roma, Juventus, per concludere poi la carriera al Milan.
Sapevate però che gli albori calcistici di “Don Fabio” fossero a Ferrara, sin dalle giovanili della SPAL, nel lontano 1962? Esordio per lui nella massima serie nel campionato 1964-1965!
Con un mio goal si fece la storia
Questa è da veri intenditori ed esperti di Nazionale!
14 novembre 1973
Wembley
Inghilterra- Italia 0-1
La rete decisiva è quella di Fabio Capello! Non solo l’Italia è ai mondiali 1974, tenutisi in Germania Ovest (tanto per renderci conto, un muro di dolore divideva ancora la capitale più energica dell’Europa continentale), ma per la prima volta l’Italia vince contro l’Inghilterra su suolo britannico. Suolo che, 36 anni più tardi rivestirà proprio quell’uomo con il titolo di Lord per mano della Regina Elisabetta II.
Piccola nota: La Regina sedeva già sul trono, quel fatidico 14 novembre…si fosse scordata?
Ho visto le mie fatiche divenir vane
Di quali fatiche si tratta?
Il riferimento è alle vittorie degli scudetti degli anni 2004-2005 (concluso con un totale di 86 punti) e 2005-2006 (con un reboante punteggio di 91!) anni in cui sedeva sulla panchina della Juventus. Scudetti revocati successivamente alla vicenda Calciopoli.
Nonostante tutto, Fabio Capello verrà ricordato con molto affetto dal popolo svedese…la connessione? Semplice: la sua esperienza in bianconero è stata quella che ha consacrato il mito di Zlatan Ibrahimović!
CALCIATORE MISTERIOSO #4
Indizi
- Sono stato capocannoniere in B
- Ho accarezzato un sogno
- Per 16 anni ho detenuto un record
Il calciatore misterioso è Roberto Pruzzo!
Analizziamo il motivo:
Sono stato capocannoniere in B
L’immagine a cui associamo il nome di Pruzzo è quella della Maggica (le due “g” fanno parte del dialetto Romano)!
Ma Roberto ha vestito altri colori: come quelli del Grifone, il rosso e il blu. E quello che ha lasciato in Liguria non deve essere preso sottogamba, tutt’altro!
Pruzzo è stato uno degli attaccanti più prolifici della storia del club genovese. L’anno in questione è il 1975-1976 dove vince il titolo di capocannoniere in Serie B.
Durante i suoi anni genovesi, realizza in 5 anni 57 goal, con una paurosa media di 0.40 reti a partita. Secondo solo a un certo Diego Milito (0.59 gol a partita). Ma in Liguria con i reami vanno forte: se Diego era “il Principe”, Roberto è stato “O Rey di Crocefieschi”!
Ho accarezzato un sogno
Una sorte che condivide con Paolo Maldini: segnare un goal in una finale di Champions contro il Liverpool…per poi perderla.
30 maggio 1984
Minuto 43
Un cross dalla sinistra, un colpo di testa che disegna la parabola perfetta, sotto l’incrocio…RETE!!!
Roberto regala una speranza, una ancora, al popolo giallorosso che si aggrappa al suo campione, pareggiando e portando il risultato sul punteggio di 1-1.
Purtroppo, come per il Milan, la Roma viene giustiziata ai rigori. Il sogno Coppa dei Campioni è destinato a rimanere tale: una pagina triste per il calcio italiano.
Per 16 anni ho detenuto un record
Ciò che realizza Pruzzo in 10 anni è straordinario e destinato a rimanere negli annali del calcio italiano: dal 1978 al 1988 mette a segno con la maglia della Roma ben 106 reti in 240 presenze.
Il primato in questione sarà destinato a durare anni, finché una nuova leggenda (e forse solo lui avrebbe potuto farlo!) giallorossa fino al midollo, non lo superasse: parliamo di Francesco Totti, che nel campionato 2004-2005 scavalca Pruzzo nella classifica dei marcatori più prolifici di sempre della storia della Roma.
Quando due “mostri sacri”si passano la staffetta, la pelle d’oca ti travolge…
CALCIATORE MISTERIOSO #5
Indizi
- Non temo i bulli
- Mi trovi su Spotify
- Sono molto credente
Indizi brevi ma significatvi!
Chi sarà il nostro calciatore?
È Oguchi Onyewu!
Non temo i bulli
Per chi non fosse a conoscenza del soggetto in questione, parlaimo di un talento strappato al Football Americano e trapiantato sul rettangolo verde “sbagliato”!
Oguchi è un Afro-Americano di origini Nigeriane, nato nella capitale Washington D.C.
Un energumeno di 193 cm che ha rappresentato più di un problema per gli attaccanti, e un incubo per i portieri nei calci piazzati vista l’efficacia nel gioco aereo.
Nel 2009 viene acquistato dal Milan, del quale indossa la maglia numero 5, da pochi anni orfana di Costacurta. Le parole del suo procuratore sono significative: “Oguchi divorerà Ibrahimović!” preannunciando botte da orbi nei derby avvenire.
Ma il caso ha voluto che quello stesso anno lo svedese si trasferisse al Barcellona.
Festa annullata?
No, solo rimandata: se il caso volle così, il destino invece, per ripicca, ha fatto sì che proprio Ibrahimović venisse acquistato dal Milan nel 2010!
Ora compagni di squadra, tra i due non corre buon sangue: Oguchi mal tollera l’atteggiamento di Ibra, anzi, non lo sopporta proprio! Cosa possono avere in comune un ragazzo cresciuto in una scuola apostolica (St.Andrew) con uno che cresce nei sobborghi di Malmö? Di amicizie improbabili il mondo è pieno, ma questo non è stato proprio il caso.
Nella sua biografia, Zlatan racconta che quando si toccò il punto di non ritorno i due vennero alle mani e Gattuso volò per aria nel tentativo di dividere i due.
Oguchi è consapevole della sua stazza ed è disposto a vendere cara la pelle pur di difendere i suoi valori e non ha di certo avuto paura: Dear Zlatan, you should have not f*** with him!
Mi trovi su Spotify
Digitando su Spotify “Oguchi Onyewu è possibile ascoltare il difensore americano registrare podcasts e raccontare la sua storia!
Sono molto credente
La fede è qualcosa di veramente serio per Oguchi: oltre le informazioni sulla sua formazione scolastica,presso la scuola apostolica di St.Andrew, si narra che, dopo lo scontro con Ibrahimović, Onyewu si mise in ginocchio e iniziò a pregare…cosa che mandò lo svedese su tutte le furie!
Alessandro Bonifazi