Lukaku show, San Siro tutto suo: distrutto un misero Genoa, Conte scaccia fantasmi e riafferra la Juve

SAN SIRO Torna l'entusiasmo a San Siro. Almeno la San Siro nerazzurra. Perchè dopo qualche passo falso, Antonio Conte scaccia fantasmi incombenti della cronica crisi nerazzurra dicembrina, batte il Genoa e torna in testa al campionato al fianco della Vecchia Signora, con cui dividerà il primato durante le festività natalizie. Ad inizio stagione utopia, forse. Forse per tutti, non per Conte. Un rullo compressore, un martello a bordo campo, uno che sa come tirar fuori il meglio e costruire sempre qualcosa di importante, tremendamente vincente. L'Inter vince e convince, a dir la verità facilitato da un Genoa imbarazzante, troppo debole e calcisticamente utopistico, per nulla combattivo e "protagonista" di un palleggio sterile, tutt'altro di ciò che serve a quelle drammatiche latitudini di classifica. E conoscendo Preziosi adesso Motta rischia, eccome. Indemoniato Romelu Lukaku: doppietta, secondo gol superlativo, classica giocata con doppi passi e sinistro potente a giro: bacino alla traversa e palla in rete. San Siro se lo coccola: forse dopo tante esperienze turbolente il gigante belga ha trovato la sua terra felice. 

PRIMO TEMPO Le assenze di Sensi, Barella e Lautaro si fanno sentire, eccome. Manca quel piglio, quella pizzico di cattiveria agonistica, quella scaltrezza, quel sano pizzico di malizia e ambizione della nuova tenace Inter di Antonio Conte. Inter che infatti fatica e non poco nei primi 20 minuti: sembra stanca, sulle gambe, poco pericolosa. Ma il Genoa di Motta è troppo poca cosa, così basta imprimere un minimo di ritmo, muovere il pallone e lasciar partire qualche cross che la gara si sblocca: imbucata di un ottimo Candreva, realizza Lukaku; sponda del centravanti, raddoppia Gagliardini e San Siro ritrova abbracci e sorrisoni. La Nord invoca Conte, il pugliese si gira, applaude e ringrazia. 

MONOLOGO Nella ripresa non cambia assolutamente la trama. Il Genoa palleggia sterilmente come se nulla fosse, tra l'altro protagonista di errori in uscita imbarazzanti. Lukaku divora il 3-0, ma l'inter macina e col suo dinamico 352 (ottimi movimenti sulle catene esterne) conquista il calcio di rigore che chiude la partita: Lukaku lascia la palla al giovane Esposito, rigore forte e preciso e primo delirio nerazzurro per il prodotto del settore giovanile interista. Non temete, Lukaku non s'arrende e insiste: a sinistra divora costantemente i piccoli Criscito e Romero, entra in area, doppio passo e botta clamorosa col sinistro, bacino alla traversa e Radu trafitto per la quarta volta. Cori tutti per lui, San Siro tutto suo. Qualche timido tentativo dall'altra parte di Tony Sanabria ma Handanovic non si lascia passare: c'è spazio pure per gli applausi per lui in una armoniosa serata perfetta. Rientra Sensi, palleggia e tira, dialoga con Lukaku e va più volte vicino al quinto gol. Finise così, Conte riafferra la Juve.