Scudetto? Parla Gravina: "Vogliamo finire la stagione. Altrimenti lo assegneremo noi!"

Dichiarazioni forti quelle di Gravina, massimo esponente della FIGC italiana. Il presidente è intervenuto stamani a Sky Sport, parlando non solo di quello che sta succedendo in Italia, ma toccando temi calcistici che se un giorno tutto questo finirà torneranno a presidiare menti, corpi e pensieri degli amanti del calcio italiano e di tutte le tifoserie.

E non sono dichiarazioni banali, altrochè! Perchè se la volontà è quella di finire i campionati e soprattutto di non sostituire la prossima stagione a questa, qualora non dovessero sussistere le condizioni per finire il campionato a quel punto si assegnerebbero titoli in base al 70% della stagione appena giocata. Follia, ma ipotesi realistica. Leggete le sue parole. 

 “Noi abbiamo un piano al quale abbiamo dato priorità assoluta, il valore della competizione sportiva Noi ci siamo già attivati con la Fifa, che ha già organizzato una task force per rivedere i termini di prolungamenti dei contratti nel caso in cui dovessimo sforare la scadenza del 30 giugno. Oggi la deadline è del 30 giugno, ma siamo in attesa di comunicazioni da parte dell’Uefa e della Fifa che si sta impegnando per trovare una soluzione per tutte le federazioni. Per noi l’ideale è imporre una deadline intorno al 30 luglio, con partenza entro il mese di maggio. Dobbiamo comunque attenerci al rispetto delle ordinanze che ci arrivano dalle massime autorità. Dipendiamo dall’Oms, non possiamo prevalicare il loro ruolo. Se non si potesse andare oltre il 30 giugno faremo una serie di riflessioni per salvare il valore della competizione sportiva che è stata raggiunta sul campo. È un’ipotesi a cui non abbiamo ancora dato attenzione. Seppur in un momento di difficoltà, io resto ottimista. Escludo che si posso ‘collegare’ la stagione 19-20 a quella successiva, perché finiremmo per comprometterle entrambe: non dimentichiamo che a giugno c’è l’Europeo. La possibile assegnazione del titolo? Ne parleremo in Consiglio Federale. Mi piace essere legato all’idea che il campionato si deve finire. Toglieremmo imbarazzo al massimo organo politico della Federazione e vorrebbe dire che avremo superato questo periodo difficile. Lo scudetto potrebbe essere comunque assegnato? Sì, esatto. Il calcio italiano non vive solo sull’assegnazione dello scudetto. Ci sono tanti tornei, vanno assegnati i posti in Europa, le promozioni, le retrocessioni. Io sono in costante contatto con la Fifa e l’Uefa. Non ho il dono dell’infallibilità nel prendere decisioni. Sto cercando di captare le esigenze del mondo del calcio, per questo sono convinto che l’Uefa e la Fifa daranno un’indicazione univoca su come proseguire i campionati. Serie A a 22 squadre? Di ipotesi ne sento tantissime. Non è facile modificare format che sono stati già fissati all’interno delle nostre norme federali. Con il campionato che parte in ritardo e che dovrà contenere meno partite per arrivare pronti all’Europeo diventerebbe una situazione ingestibile”.