Esclusiva Denis Godeas, eterna leggenda Triestina: "Non è ancora tempo di smettere"

intervista realizzata da Gabriele Siri

Appendere gli scarpini al chiodo è un momento della carriera di ogni giocatore abbastanza significativo, abbandoni il rettangolo verde dove hai versato tanto sudore e ti lasci alle spalle gioie e dolori vissuti negli anni. Chi non vuole certamente voltare pagina è Denis Godeas, storico capitano e bomber della Triestina, che il prossimo luglio spegnerà 45 candeline ma che non ha ancora fissato la data del proprio ritiro.

Un inizio di carriera abbastanza movimentato per Denis, dopo la trafila nelle giovanili proprio nel quale sarà legato per sempre arriva il conseguente esordio in prima squadra. Il fallimento dei triestini lo porta all’Udinese e poi in prestito con le maglie di Sora, Prato, Cremonese, Livorno, De Graafschap e Treviso: “Ho iniziato presto a giocare con i “grandi”, a 17 anni feci il mio esordio in Serie C1. Cambiai molte maglie in quegli anni, essendo in prestito ogni anno cambiavi squadra, senza trovare così una vera e propria continuità.”

La prima vera e propria esperienza per il classe 1975 è quella vissuta a Messina, dove il centravanti contribuisce con 11 centri al ritorno dei siciliani in Serie B: “Fu l’esperienza che considero il vero inizio della mia carriera. Dopo anni in terza serie a girovagare qua e là, con i giallorossi ho trovato il giusto ambiente per costruire qualcosa di buono. Conquistammo i playoff vincendo la finale contro il Catania, mentre la stagione successiva ci salvammo seppur con qualche difficoltà in B. La stagione seguente arrivò la chiamata del Como che era appena salito in Serie A, ma l’inizio non esaltante mi portò nella seconda parte della stagione al Bari.”

Dopo quasi 10 anni Godeas torna a vestire la maglia della Triestina: “I biancorossi sono casa mia, tornare a vestire quella maglia è stato per me la cosa migliore. Ma quando tutto sembrava andare per il meglio fui costretto a trasferirmi al Palermo per problemi societari. Con i rosanero prima e con il Chievo Verona poi feci il mio esordio anche in Coppa UEFA, fu certamente un momento molto esaltante della mia carriera.”

Nella stagione 2007-2008 c’è però anche gioia personale per il natio di Cormons, seppur i rimpianti per come andò furono tanti: “Conquistai la classifica marcatori del campionato cadetto e fu per me un’immensa gioia. Fu allo stesso tempo un’annata particolare, eravamo uno squadrone eppure la discontinuità di risultati ci rilegò fuori dalla zona playoff.”

Tornato nuovamente alla Triestina, nella stagione 2013-2014 arriva anche un record con i biancorossi, un primato che persiste ancora oggi: “Sono felice di essere legato a questa squadra anche per questo primato. Nella mia ultima stagione con i triestini raggiunsi quota 90 goal, un risultato storico che ad oggi non dovrebbe avere rivali.

Di giocatori affrontati in questi quasi 30 anni di carriera ce ne sono stati tanti, colossi come Kaka, Ibrahimovic e Del Piero, ma Denis ne ricorda un altro come vero fuoriclasse: “Penso che un giocatore come Clarence Seedorf meriti di essere citato. Sembrava di giocare contro un gigante, dalla tecnica allo strapotere fisico. Penso sia stato uno dei centrocampisti più completi della mia epoca.”

Sono ben 19 le maglie indossate dal possente attaccante friulano, condite da oltre 800 presenze e 300 goal sparpagliati nelle varie categorie del calcio italiano. All’appello ne manca però una, la Prima Categoria: “Me lo fece notare un mio caro amico qualche anno fa, ma con le primavere che passavano non ci ho dato peso. E’ stato il coinvolgimento nella Triestina Victory a riaccendere la voglia di perseguire questo risultato che, stagione dopo stagione, sta per essere raggiunto. Purtroppo questo stop potrebbe vanificare la stagione in corso, che stava procedendo nel migliore dei modi visti gli 11 punti di vantaggio sulla seconda, e potrebbe quindi rinviare il mio approdo in Prima Categoria di un anno. Di certo spero che si possa ripartire il prima possibile, perché chi come me il calcio lo ama, non può restare senza.”