Manchester City, un Treble leggendario: Guardiola nella storia, eguagliato Sir Alex

La storia è stata scritta. Tra rammarico e dolore calcistico per il calcio italiano, che ha visto e ammirato un'Inter spavalda, orgogliosa, mai doma fino all'ultimo centesimo di secondo. Il Manchester City è campione d'Europa. Guardiola chiude un cerchio partito 7 anni fa, quando sbarcò in Premier. Perchè dopo le Premier di Mancini prima e Pellegrini poi, la famiglia Mansour puntava chiaramente al salto di qualità continentale. Tanti gli investimenti nei primi anni, poi pianificazione e tasselli. Dopo tante amarezze tra ottavi e quarti durante i suoi primi anni, Guardiola s'è prima avvicinato al traguardo, poi c'è riuscito. Coi soldi compri le Premier, non le Champions, dove conta storia e tradizione. Il City aveva bisogno di far tutti gli step, su tutti la sconfitta in finale d'Oporto nel 2021. Ha completato tutto, giunta all'apice del suo progetto. Ha completato il grande slam. Già, il Treble. Perchè se l'attesa è stata lunghissima, n'è valsa francamente la pena. Il City di Guardiola nella storia e nella leggenda: completa il gran Treble, eguagliando il glorioso Manchester United, concittadini rivali ora costretti a condividere e compartecipare nozioni di storia, esattamente come Sir Alex nel 1999 a Barcellona. 24 anni dopo, è tempo di Man City. Le uniche due squadre a completare un'impresa del genere. Non bastava l'egemonia guardiolana britannica, con 5 Premier in 7 anni, senza considerar 4 Coppe di Lega e 2 Coppe d'Inghilterra. Servivà lo scacco matto all'Europa, arrivato a Instanbul. Rivoluzione e calcio sopraffino, Guardiola torna ad alzare la coppa dalle grandi orecchie 12 anni dopo l'ultima volta, con quel Barca rivoluzionario a Wembley. Vero che tanti sono stati gli investimenti a suo servizio negli anni, ma nessuno di questi calciatori aveva già vinto competizioni di questo calibro. E soprattutto, per carità ribadiamo materiale tecnico d'alto rango, ma rivoluzioni su rivoluzioni tattiche: oggi addirittura un 3241, perchè se in tanti su sua ispirazione negli anni affiancano il fluidificante ai mediani per aumentare tela e palleggio, lui è arrivato a farlo persino con un centrale, alzando Stones in fase di impostazione. Qualcosa di straordinario: nasce così il 3-0 al Bayern e soprattutto quello spot planetario che ha rappresentato la rivincita sul Real, con un 4-0 netto all'Etihad che tra Champagne ed estetica non ammetterà mai replica o discussioni. Con un animale in più a completare la squadra: quell'Haaland scarpa d'oro in Premier e scarpa d'oro in Europa. 36 centri oltremanica al primo anno, ha consegnato al City l'unica pecca delle ultime stagioni: una forza della natura a finalizzare la gran storica mole di gioco guardiolano. Ed è così che con un Grealish tutt'altro che sobrio a trainare i festeggiamenti, è venuta già Manchester, quella Blues, quella Citizens. Una tripletta straordinaria: Guardiola torna sul tetto d'Europa, stavolta col vento leggendario.