Il Manchester United è tornato. Adesso definitivamente, quantomeno tangibilmente. Ten Hag sbarca e vince, al primo anno. Evidentemente non solo bello, anche efficace, l'ex braccio destro di Guardiola ai tempi del Bayern. Emergente, filosofeggiante, a tratti troppo. Il Football deve essere anche strategia. Ma ha ricostruito lui e solo lui, questo Manchester United. Ed oggi è giusto tributar lui le giuste copertine. 2-0 Manchester United sul Newcastle in finale di Carabao Cup, la Coppa di Lega e secondo trofeo della stagione britannica: 6 anni dopo l'arco torna rosso, quel rosso dei diavoli rossi. La parte rossa di Manchester torna rivaleggiare la città e vincere un trofeo, ribadiamo 6 stagioni dopo l'ultima volta. Vince ancora Casemiro, sbarcato in Premier. E ce ne siamo accorti. Vince stavolta da protagonista, l'esploso Marcus Rashford. Nel tempio di Wembley comandano loro, quantomeno calcisticamente. Non sportivamente. Perchè stasera ha vinto pure il Newcastle, il pubblico della Toon Army, vibrante, orgoglioso, spavaldo, audace. Il Newcastle pure, 20 anni dopo, è tornato. Con quelle grandi ambizioni. E con quel pubblico lì, sventolante e dominante, specialmente in quei minuti di recupero che dolorosamente vedevano quel trofeo scivolar sempre più via. Ma l'appuntamento con la gloria, caro Toon, con quelle ambizioni e quella proprietà, è solamente rimandato. Resta una crescita che vede i Magpies poter lottare fino alla fine per la prossima Champions League. E l'appuntamento col successo resta solo rimandato, il tempo ne sarà galantuomo.
ATMOSFERA Finale straordinaria. Per la voglia, determinazione, grinta e carica trasmessa dal sontuoso pubblico della Toon Army, in 40000 e passa scesi a Wembley dal NordEst dell'Inghilterra. Pubblico vibrante, così come la voglia di tornare a vincere di un club gigantesco, chiaramente il Manchester United, dopo anni d'astinenza. E dopo il tradizionale God Save The Queen, sempre stellare e solenne, la gara non può far altro che assorbire e riflettere queste premesse: mezzora pirotecnica, si viaggia da una parte all'altra, Newcastle senza paura, United favorito pronto a colpire. E proprio i bianconeri sfiorano più volte il vantaggio, l'ultima col furetto motivato Saint Maximin, prima della svolta.
RED DEVILS Svolta rossa. Svolta rossa al 33. Ed è chiaramente Casemiro a sbloccarla, marziano da spogliatoio, ancora tra gli incontristi, perni e vertici bassi più forti al mondo. Personalità straripante e va a castigare di testa una delle difese più rocciose e roccaforti della competizione, specialmente sotto questo aspetto. Che dopo 5 mesi straordinari nelle ultime settimane il Newcastle abbia perso un pizzico di brillantezza e subisce/concede sorprendentemente anche e soprattutto su questo tipo di situazioni come corner o palle inattive è aspetto evidente, esplicante. In transizione difensiva il gol del vantaggio dei diavoli rossi traumatizza i Magpies. Tra l'esperienza di Pope e la voglia di rivincita di Karius sussiste purtroppo differenza tecnica, evidente eccome. Si vede tutta nell'azione del raddoppio, quando la deviazione di Botman beffa trovo l'ex secondo estremo difensore del Liverpool, già per terra, colpevolmente. Nella ripresa matrice decisamente differente
ORGOGLIO TOON Il secondo è completamente di marca bianconera. Quanto orgoglio, Newcastle. Si gioca ad una metà campo sola. Stavolta Ten Hag solo ripartenze (per carità, armi niente male pur per ripartire e basta). Diversi tentativi, grossa mole. Con le proprie armi Eddie Howe a testa altissima. Sontuoso De Gea, discuterlo con l'esperienza che ha maturato giorni d'oggi più follia che utopia. Tiri da fuori, ma niente da fare. Col passare dei minuti si spengono le speranze del valoroso Toon, speranze che quei 5 di recupero chiudono definitivamente. Bruno divora il tris, ma riflettori tutti sugli spalti: 40mila bandiere bianconere. Spettacolo puro. Primo trofeo Ten Hag, non solo bello, adesso pure vincente. Può partire la festa rossa. Sir Alex raggiante.