Il sabato di A ha già dato indicazioni notevoli. L'Inter, lenta, prevedibile, scontata, non riesce a battere nemmeno il Parma. A San Siro finisce 2-2 ma ad uscire con l'amaro in bocca, pensate, sono proprio gli emiliani. Che reggono nel primo tempo, poi nella ripresa colpiscono: doppio Gervinho, doppietta sontuosa, idee chiare, centrocampo perfetto, tagli perfette, esecuzioni perfette. Poi accorcia Brozovic sull'unica distrazione emiliana, l'Inter parte all'assalto. Disordinato, eccome. Liverani toglie Gervinho, il Parma s'abbassa troppo, e alla fine il pari arriva in pieno recupero su punizione tagliata di Kolarov su cui Perisic riscatta (solo parzialmente..) una prestazione al di sotto delle aspettative col colpo di testa che beffa Sepe sul filo del fuorigioco. Male Conte: Inter Lukaku dipendente, in un gioco statico, univoco, prevedibile. Dove tra l'altro, quando manca il gigante belga, la squadra non riesce a svilupparlo e senza guida tecnica adeguata non riesce a trovare alternative. Lautaro nullo, Eriksen lamenta spazio ma quando gioca risulta puntualmente impalpabile. Qualche errore d'esperienza nel finale per Liverani e amaro in bocca soprattutto per il Parma, che per larghi tratti ha pensato di tornare in Emilia col colpo grosso: invece così non è, ma la prestazione col punto a San Siro restano un risultato da costudirsi comunque gelosamente.
L'Atalanta invece riparte, sale a quota 12 dopo 2 sconfitte consecutive in campionato, espugnando Crotone, scegliendo stavolta gli uomini giusti. Naturalmente Muriel, doppietta letale nel primo tempo. Ilicic in panca, e non è un caso. Accorcia Simy ma non basta, Orobici corsari.
