Milan, altro ostacolo: domani il Torino. Giampaolo tiene duro: "La squadra mi segue, nessun caso Piatek"

MILANELLO 

Scetticismo nell'ambiente rossonero. Giampaolo soffre un decennio di difficoltà, quello milanista. La gente aspetta risultati, lui vuole costruire un calcio offensivo, una mentalità. Ha perso il primo derby e non arriva nemmeno il gioco. Nemmeno tempo di tirare i remi in barca che domani si va a Torino, contro una squadra che non ti fa giocare, velenosa, quella di Mazzarri. Un campo tradizionalmente ostico per il Milan. Un altro test importantissimo, subito dopo il derby. Il Toro è una squadra affamata di punti, arrabbiata dopo due sconfitte, combattiva ma soprattutto di livello.

Giampaolo si presenta in sala stampa, chiede tempo e difende il suo lavoro: la squadra lo segue, serve prima imprimere mentalità, migliorare il gioco, poi arriveranno i risultati. Almeno a parole, ma Giampaolo sa che ha bisogno di fatti. Sei al Milan, qui la gente non aspetta. 

IL DOPO DERBY "Posso immaginare la percezione dei nostri tifosi - spiega Giampaolo - c'è un delusione. Noi abbiamo il dovere di continuare, ripartire, rimettere a posto le cose, rialzarsi. Ma non a parole, a fatti. Alle delusioni devi reagire, con determinazione e convinzione, una determinazione sentita, con sentimento. E posso garantirvi che la squadra è sempre più fidelizzata al nostro lavoro, lavora bene, mi segue. 

PANCHINA CHE VACILLA? "I nostri dirigenti sono sempre presenti agli allenamenti, sanno tutto ciò che succede. Ci confrontiamo spesso e ci scambiamo pareri. Ma niente di più"

COSA NON VA "Lavoriamo per essere più forti, più convincenti, più padroni del gioco, della partita. Naturalmente non sono nato ieri, conosco le nostre difficoltà, ma lavoriamo sulle soluzioni. Dobbiamo migliorare il palleggio, abbassare la percentuale di passaggi sbagliati, dobbiamo esser tutti, di squadra, più vicino alla palla. Dobbiamo legare più il gioco"

TORINO "Il Toro è una squadra ostica, molto forte fisicamente. La partita sarà scorbutica, velenosa. Ma indipendentemente dall'avversario il Milan dovrà andare lì a fare la sua partita, è con questa mentalità che dobbiamo ragionare. Non farò alcuna scelta relativa al turnover, anche perchè abbiamo giocato 5 giorni fa, non ieri sera. Sceglierò in migliori, in base alla partita di domani"

QUARTO POSTO? "In questo momento è inutile fissare obiettivi. Noi dobbiamo lavorare e migliorare, poi in base a quanto cresceremo vedremo che obiettivi fissare durante la stagione. La domanda giusta è cosa fare per raggiungere un tipo di obiettivo, no l'obiettivo in se e per sè". 

PIATEK? "Piatek non è un caso, non costituisce alcun caso. Dobbiamo lavorare di squadra per metterlo nella condizione migliore. Non c'è alcun caso caratteristiche attaccanti: io devo avere la capacità di mettere insieme le caratteristiche di tutti i calciatori che compongono il reparto offensivo per farli rendere al meglio".