Scetticismo Milan, ecco Pioli: "Idee, intensità e spregiudicatezza"

Scetticismo, diffidenza e vibranti proteste social di una piazza esausta da tanti anni difficili, un Milan lontanissimo dai livelli che competono la sua storia. L'ultimo episodio è il fallimento di un'idea, di un progetto, esaltato e difeso, quello di Marco Giampaolo, poi scaricato soltanto alla settima giornata. Il nuovo nome non è Luciano Spalletti, è Stefano Pioli, un nome che cattura tutt'altro che la fantasia dei tifosi. 

A Casa Milan dirigenza riunita col nuovo tecnico, firma sul contratto fino al 2021 e via ad affrontare i giornalisti in sala stampa. 

GAZIDIS apre le danze: "Lavoriamo con perseveranza per riportare il Milan ai livelli che gli competono. Potevamo tirare i remi in barca, avendo ereditato una situazione economicamente difficilissima, una situazione che ha visto anni fa squadre come Fiorentina e Parma retrocedere in quarta divisione. Vi posso garantire che Maldini, Boban e Massara sono colleghi seri. Questo è un percorso difficile, ma troveremo il modo di farcela".

MALDINI Tra i difensori di Giampaolo senz'altro Paolo Maldini, mentre oggi siamo qui a parlare di un cambio di rotta così repentino. Il direttore tecnico spiega così: "Cambiare alla settima giornata può sembrare un azzardo ma a malincuore abbiamo deciso di prendere altre strade perchè Giampaolo non funzionava, e siccome non vogliamo buttare una stagione abbiamo deciso di prendere subito questa decisione. Non siamo qua ad aspettare 10 anni per tornare competitivi, ci mettiamo la faccia, ci prendiamo le responsabilità". 

PIOLI "So di esser stato chiamato da una grande club, tra i più prestigiosi al mondo. Credo fortemente che il Milan abbia una buona squadra e sono particolarmente fiduciamo che insieme a loro possiamo svolgere un buon lavoro. Saranno 10 giorni molto importanti quelli che ci precedono alla prima gara interna col Lecce, dovrò infondere le mie idee, completamente differenti da quelle di Giampaolo, alla squadra il prima possibile. Vorrei far giocare al gruppo un calcio che loro sentono dentro. Idee, intensità e spregiudicatezza. Non sopporto superficialità e mancanza di ambizione, dobbiamo tutti remare verso la stessa direzione perchè abbiamo tutto un campionato davanti, c'è tanto spazio per lavorare bene. Ho grande rispetto per i tifosi, i tifosi hanno diritto di critica, il loro scetticismo è motivo di stimolo per me. Interista? A 13 anni ero paffutello e capellone, ancora non avevo le idee chiare. I tifosi dovranno giudicare il mio presente, i risultati e il mio futuro, non il mio passato".