Roma, Kolarov è un patrimonio tecnico e umano: il serbo può chiudere la carriera nei lupi

Matteo Corona

Ci sono giocatori e ci sono Giocatori. Alcuni calciatori, oltre il valore tecnico, apportano un contributo di preziosa sostanza nella casella della personalità e del carattere. Caratteristiche che non si acquisiscono necessariamente con l'esperienza. Coraggio, professionalità, correttezza, serietà e attaccamento sono infatti ingredienti fondamentali affinché un determinato componente di una squadra possa aiutare a realizzare a compiere il salto di qualità dal punto di vista della maturità.

Aleksandar Kolarov è un tesoro per la Roma. Premesso che nel calcio moderno trovare terzini all'altezza di specifiche situazioni è compito arduo, lo spessore internazionale del serbo dà sicuramente stimoli e certezze. Guardiola lo voleva - proprio per queste doti - nel suo City, anche se il minutaggio sarebbe stato limitato. Il numero 11 giallorosso ha preferito tornare a Roma, conscio delle potenzialità e delle prestazioni di livello che poteva ancora fornire. Ed ha avuto ragione. Chissà se a Manchester qualcuno lo sta rimpiangendo. Questo però ai capitolini non interessa.

Nonostante qualche rumors in estate che lo vedevano pronto ad approdare alla corte di Conte insieme all'amico Dzeko, Kolarov, innamorato della città, è pronto a rinnovare. La Roma è intenzionato a rinnovare il contratto del giocatore in scadenza nel 2020, magari fino al 2022. Qualche tempo fa si era parlato anche di un possibile inserimento del terzino in società, al termine della carriera. Si attendono ulteriori sviluppi, ma le parti sembrano convinte a trovare un punto di incontro.