Sampdoria-Roma, Fonseca: "Gara complicata, ci aspetteranno. Perotti e Florenzi sono a disposizione. Dzeko è da valutare".

Matteo Corona

Trigoria

La Roma, terminata la sosta nazionali, si prepara all'ostico impegno di Marassi contro la Sampdoria. Una sfida particolare, e non solo perché davanti ci sarà Claudio Ranieri. Dalla magia di Totti di mancino al volo, al match "tragico" Scudetto perso nel 2010 all'Olimpico. Passando per il gol di Dzeko di due stagioni fa - pronto con le valigie verso il Chelsea - che diede una spinta alla sua permanenza nella capitale, senza dimenticare l'acuto di Daniele De Rossi - tra l'altro l'ultimo in maglia romanista - di qualche mese fa. L'obiettivo dei lupi è riscattare il pari con il Cagliari, al fine di continuare a consolidare il percorso verso il quarto posto, una mira sicuramente alla portata - visto anche i valori delle contendenti -.

Di seguito le dichiarazioni di Paulo Fonseca.

Quali sono le difficoltà in occasione della Samp? Si aspetta una reazione dei blucerchiati?

"Mi aspetto una partita difficile. Nelle ultime dieci trasferte a Genova con la Samp la Roma ne ha vinte appena due. Quando si cambia allenatore inoltre c'è una reazione, c'è da considerare poi le condizioni meteorologiche. Noi ci siamo preparati. Ranieri è un grande allenatore con molta esperienza. Conoscendo il suo modo di giocare ed il momento di difficoltò, cercherà di dare stabilità alla squadra. Mi aspetto una gara complicata come ho detto, contro una squadra che ci aspetterà per poi colpire in contropiede. Va comunque detto che, quando ci lasciano l'iniziativa, siamo a nostro agio ".

Condizione dei singoli

"Perotti ha iniziato ad allenarsi con la squadra lo scorso fine settimana con regolarità, e viaggerà con il gruppo. Stesso discorso per Florenzi, che è disponibile. Convocazione simbolica di Dzeko? Un giocatore deve avere la condizione, altrimenti non va. Da due giorni si allena con la squadra, con una maschera protettiva. Le condizioni non sono ideali, oggi durante la rifinitura valuteremo. Pastore è pronto per giocare, si è allenato molto bene durante queste due settimane. E' a disposizione per giocare se lo riterrò opportuno".

E' soddisfatto dell'esito del ricorso? Come gestirà il lavoro dalla tribuna con il suo vice?

"Per me è una questione chiusa. C'è una squalifica che sconterò, non ho più niente da aggiungere. Non potrò intervenire in modo diretto con la squadra, almeno fino ad oggi e fino all'hotel prima di andare in campo. Ocampos gestirà tutto, gode della mia massima stima, non c'è bisogno neanche di parlarci per capirci. Dall'inizio della mia carriera che collaboriamo.

In mediana sono rimasti solo Cristante e Veretout. Chi può occupare quella posizione?

"Pastore o Santon, se uno non dovesse essere a disposizione. Li abbiamo già provati in quella posizione".

Quale consiglio si sente di dare per limitare la problematica infortuni durante le partite delle nazionali?

"In passato avevo già espresso la mia preoccupazione su questo tema. Riguarda tutte le squadre. Ogni settimana si rivelano casi di infortuni, ce ne sono stati molti casi. Colgo nuovamente questa occasione per ribadire il mio pensiero. Ho letto l'intervista di Tuchel, l'allenatore del PSG, e sono d'accordo con lui: è impossibile far giocare i calciatori così tante partite in pochi giorni. Spesso si infortunano i migliori giocatori, e la gente paga per andare allo stadio a vedere i campioni. I vertici devono ragionare su questi aspetti. Non hanno il tempo per riposare e recuperare, anche finita la stagione, ci sono Mondiali, Europei, Coppa d'Africa ecc...".

Aspetto realizzativo

"E' un aspetto su cui stiamo lavorando. Non sono preoccupato perché comunque creiamo occasioni. Con il Cagliari ce ne sono state 10-12. Abbiamo comunque lavorato su questo tassello, che è quello più importante".

Il tweet di Under

"Sport e politica sono cose completamente differenti. Non rivelerò quello che ci siamo detti all'interno del gruppo. Ho letto il giornale portoghese questa mattina, in particolare l'intervista di Valdano, un personaggio che mi piace molto. Sport e politica come ha dichiarato non devono dormire nello stesso letto, aggiungo che non devono neanche entrare nella stessa casa".