Incredibile a San Siro. Tracce di vero Milan, ma non basta: 2-2 e festa Lecce

SAN SIRO

Due punti gettati al vento, altri ennesimi preziosi punti buttati. Il Lecce, tra incredulità generale, strappa un 2-2 a San Siro, festa grande in Salento. Peccato per Pioli, è stato un grande Milan almeno per la prima frazione, ma tra gioventù e inesperienza questo è il prezzo che puoi pagare quando gira tutto storto.

CRONACA

Pioli era stato chiaro: "Abbiamo i cavalli giusti, dobbiamo solo sprigionarli". E così è stato. Piatek in panchina ma tutti i fantasisti in campo, davanti solo Rafa Leao per non dare punti di riferimento. E funziona, perché il portoghese sfonda e con grande intensità sia Paqueta, che Calhanoglu e Suso esprimono finalmente a grandi livelli. Un Milan incredibilmente straordinario domina un Lecce troppo pretenzioso e poco difensivo, sblocca Calhanoglu per un punteggio che sarebbe potuto essere ben più ampio. 

Nella ripresa la musica cambia con un Lecce più organizzato, un Lecce forse anche più coraggioso. Al Milan manca qualche equilibrio, ma non è colpa di Pioli, è troppo presto. Fallo di mano di Conti, rigore: Donnarumma respinge, Babacar deposita. È pari, sul più bello. A quel punto sale la pressione, la responsabilità, quella di vincere la partita. Lecce più chiuso, Milan più disordinato, la palla scotta il doppio. Entra Piatek e si sblocca, a scacciar paura: el Pistolero, palla in rete su assist di un sontuoso Calhanoglu. Partita finita, nemmeno per sogno, solo incubi per il popolo rossonero. Gran botta di Calderoni in extremis, gravissimo errore di Lucas Biglia, l'ennesimo.