Roma, i 5 volti del 2019: spunta un tandem, è non quello d'attacco...

Ed eccoci arrivati al quarto nome anche se, per essere più precisi, bisognerebbe parlare del duo Paulo Fonseca-Gianluca Petrachi. Il tecnico portoghese è arrivato tra lo scetticismo generale. Lui, con pazienza e con la cultura del lavoro, ha imposto la sua mentalità e la sua filosofia. Sia ben chiaro però, l’intelligenza e la sapienza dell’ex Shakhtar Donetsk, hanno permesso alle sue metodologie di non essere troppo dogmatiche e rigide. Va bene il calcio offensivo e i vari slanci in avanti, ma quando ha capito realmente il coefficiente di difficoltà del calcio italiano ed i vari tatticismi, l’equilibrio è tornato, la fase difensiva si è ordinata ed il sistema è stato rimodellato secondo le varie caratteristiche. “Mi sento italianizzato”, ha così commentato in una conferenza stampa. Frasi che simboleggiano la sua flessibilità ed il suo grande livello. L’impronta e la mano di Fonseca è netta e chiara, ben delineata e definita. La sua influenza sulla squadra non si vede solo nel modo in cui la squadra interpreta e affronta le partite - ad esempio con un terzino più basso e uno più alto, il continuo movimento in zona offensiva, l’importanza essenziale che hanno i tre dietro a Dzeko, il lavoro dei due mediani che devono essere rapidi sia in fase di costruzione che in fase di rottura - ma anche nei singoli, alcuni come Pastore che hanno subito una vera trasformazione. Sa usare bastone e carota: sempre molto composto ed elegante ma quando è necessario alza il tono: le sue strigliate negli spogliatoi si sono rivelate decisive dopo alcuni primi tempi non giocati ad un livello notevole.

Come anticipato, l’altro nome è quello del direttore sportivo Gianluca Petrachi. L’ex Torino ha creduto fortemente in Fonseca, affidandoli tutta la sua fiducia, ed ora ne è ampiamente ripagato. Ha svolto un mercato di assoluto valore, un lavoro efficace ed efficiente considerando anche il cash a disposizione. Per forza di cose ha dovuto cedere Manolas, in cambio ha acquistato un giovane pronto come Mancini, ed ora sta lavorando per prendere a tutti gli effetti Smalling. Il colpo più importante probabilmente è stato quello di Dzeko. Il bosniaco aveva praticamente vestito la maglia dell’Inter, ma Petrachi è stato decisivo nel trattenerlo. Veretout e Diawara si stanno rivelando preziosissimi nella zona nevralgica, mentre Spinazzola quando c’è, si vede. Come dimenticare poi la garanzia Pau Lopez? Insomma tutti i colpi - tralasciato Kalinic - stanno portando risultati inaspettati.

La mente ed il braccio: Petrachi-Fonseca,  piacevolissima sorpresa, un tandem frizzante ed intraprendente, anche se non è quello d'attacco.