Torna la Champions, emozioni Atalanta! E domani spettacolo assoluto: si riparte con Borussia-Psg e Atletico-Liverpool

Torna la Uefa Champions League. Tornerà domani sera. Niente Napoli e Juventus, protagoniste settimana prossima. Scocca meravigliosamente invece l'ora della Dea, l'ora dell'Atalanta, meravigliosa favola europea che ha tutt'altro che l'intenzione di smettere di sognare. Più che favola, in Italia a tutti gli effetti una vera armata, ancora in crescita, anche quest'anno: 2-1 alla Roma, scontro diretto tutto nerazzurro, +6 sui giallorossi e vento in poppa tutti diretti verso la prossima Champions.

 
IL VALENCIA Ma adesso c'è da pensare a questa, da giocare a San Siro, avversario un Valencia tutt'altro che imbattibile, un avversario che vanta sì esperienza europea ma resta anch'esso pieno di giovani e di tanti, troppi infortunati. Si guardi a Garay, fuori fino alla prossima estate. Assente pure Rodrigo Moreno, l'assoluta star di Celades. Già, Celades, tecnico subentrato a Marcelino, un tecnico che poteva far senz'altro di più: in questo momento Valencia soltanto settimo in Liga, pesantissima la sconfitta di Getafe. Celades non ha cambiato di una virgola mentalità del team, è forse il più italiano in Liga, 442 schematico e ripartenze, non proprio da calcio spagnolo. Non ci saranno Florenzi e Piccini, a destra il duttile Wass; al centro recupera Paulista che affiancherà Mangala, a sinistra spazio a una delle star assolute, Gaya, tra il fluidificanti migliori d'Europa. A destra pure un'altra grande star, Ferran Torres: velocità e spunto da ala, tecnica e visione da 10 puro. Al centro ovviamente tornerà capitan Parejo, Gueves davanti a supporto di Gameiro. Come notate, buoni elementi, nomi conosciuti, ma a volte sembra quasi che manchi sempre un soldo per fare una lira. Previsti 2500 tifosi dei pipistrelli a San Siro, vera e propria invasione spagnola. 
 
TOTTENHAM-LIPSIA Mercoledì pure Tottenham-Lipsia, con un Tottenham che è cambiato tantissimo dall'avvento di Mourinho e gli addi di Rose, Eriksen, Dembelè: è veramente finito un ciclo e ne sta rinascendo un altro, ma Ndombele, Lo Celso e Bergwijn costituiscono un futuro assicurato, talenti dal futuro splendente in grado di crescere al fianco dei leader e campioni Alderweireld, Lloris, Kane e Son. Spurs che sognano di ripetere la cavalcata dello scorso anno, ma ripetiamo, è tutto diverso: servirà tempo per tornare ai vecchi fasti e chissà, sperando di alzare al cielo qualcosa di più importante con un vincente seriale come Mourinho, uno stregone malefico che in tanti, colpevolmente, hanno dato per finito. Ma occhio al Lipsia, astro nascente degli ultimi anni di Bundes, una realtà assolutamente ammirevole per chi mastica tutti i giorni calcio tedesco. Stella assoluta? Ovviamente Tino Werner, seconda punta straordinaria. Bene pure Schick e Mukiele, Lipsia reduce dal trionfante 3-0 al Werder e tuttora in lotta per il titolo, ad una sola lunghezza di distanza dal Bayern capolista. Lipsia che dimostra pure solidità, non solo quindi gioventù e immaturità: bel punto all'Allianz nemmeno 10 giorni fa, sogni titolo apertissimi. Partitaccia per gli Spurs, l'impressione che si deciderà tutto in Germania. 
 
MARTEDI SPETTACOLO Ma il vero spettacolo sarà martedì, con partite straordinarie, ricche di gol ed emozioni. Soprattutto a Dortmund, teatro del primo atto tra Borussia e Psg. Parigini chiamato al salto di qualità, Tuchel che torna nella dimora giallonera che l'ha visto proiettato al grande calcio. Sarà Tuchel l'uomo giusto per i parigini? Sembra di no, quantomeno al momento. Tecnico giovane, squadra plasmata male, tanti talenti e superstars ma pochi equilibri, evidentemente abbastanza per dominare in Ligue One, non abbastanza per convincere e affondare il colpo giusto pure nell'Europa che conta. Meno spettacolo e più solidità in Atletico-Liverpool: colchoneros in grande difficoltà, alla fine dell'anno sarà prima storica divisione tra Burgos e Simeone. E chissà, dopo tanti anni sembra giunta al capolinea anche l'esperienza del Cholo sulla sua panchina del cuore. Una Liga straordinaria, ma tanti e troppi traguardi persi, con due finali di Champions che ancora lasciano rimpianti e sofferenza nei cuori pulsanti della tifoseria biancorossa. Atletico-Liverpool non è una partita come le altre, è una gara che rievoca un grande campione che ha smesso di giocare a calcio, Fernando Torres, al massimo del suo splendore proprio in questi due club. Liverpool campione d'Europa in carica: ancora, secondo chi scrive, l'assoluta favorita in Europa, la squadra più cattiva, compatta e attrezzata per combattere su tutti i fronti. Attrezzata anche perchè, da grande armata, ha già distrutto la Premier: ormai già campione 30 anni dopo, può puntare tranquillamente ancora al Vecchio Continente. Per l'Atletico assenti le prime punte: dal primo minuto dovrebbero partire Correa-Vitolo. Di gran carriera Jurgen Klopp: davanti il tridente delle meraviglie, Salah-Firmino-Manè, rientrato in grande spolvero a Norwich.