Really, Don Rafa?! Adesso è ufficiale: Benitez volta le spalle al suo passato, varca il Mersey e sbarca a Goodison Park. Triennale con l'Everton

Adesso sì. E' anche ufficiale. Rafa Benitez è il nuovo allenatore dell'Everton. Il calcio moderno è questo signori. Per uno che è sempre stato un signore, una brava persona, dai valori dello sport. E continuerà senz'altro ad esser un signore, senza dubbio. Ma da uno come lui, francamente, scelta del genere non ce l'aspettavamo. Se uno come lui compie scelte del genere, vuol dire quanto sia cambiato il Football, quali sono i suoi nuovi connotati. Perchè Rafa Benitez è stato Liverpool, è stato il Liverpool, è stato parte importante della storia dei Reds. Il bandierone col suo faccione a sventolare per anni, fino ad un anno fa, nella Kop, la curva rossa di Anfield. 

E nelle ultime ore non sono mancate le proteste. Non tanto quelle di una piazza che forse, nell'intimità, s'è sentita tradita. Perchè attraversare il Mersey per sposare l'altra sponda di un derby sentitissimo, tra i più sentiti della storia del Football, non è proprio la scelta migliore per lustrare quei valori, quei valori di cui si parlava in apertura. Ma soprattutto le proteste sono arrivate (alcune anche indegne, vergognose, con minacce alla famiglia) dai tifosi dell'Everton. "Non sei il benvenuto", s'è letto eccome per giorni fuori Goodison Park, attraverso striscioni attaccati dai sostenitori dei Blues. 

Ma sono stati limati tutti i dettagli. Benitez raccoglierà l'eredità d'Ancelotti, altro manager d'esperienza per portare e proiettare i Toffees al nuovo stadio, in programma nel 2024. Uno stadio che, moderno e affascinante, sorgerà proprio sulle rive del Mersey, come a voler mostrare eccome, se ce ne fosse ulteriore bisogno, quanto mondo e società Everton sia radicata alla città di Liverpool. Nelle ultime ore la definitiva accelerazione, dettagli sistemati, sarà triennale: contratto fino al 2024. Rafa voleva tornare a giocarsela in Prem, nel campionato più importante al mondo. E c'è riuscito, ma passerà mesi durissimi. Un'avventura che sicuramente non decolla non migliore dei modi.