La chiamata, dal nulla, all'improvviso. I primi contatti lunedì sera, l'accelerata decisiva nel pomeriggio del martedì, il nullaosta richiesto all'Everton, il matrimonio 2.0 per il grande ritorno. Carlo Ancelotti, 61 anni, un nome mai banale, per la panchina più prestigiosa del mondo. Carletto torna a Valdebebas, a casa sua, dove tutti l'hanno amato, forse l'uomo più incisivo dopo la dolorosa ricostruzione Mourinho, la prima delle 4 Champions, poi un ciclo condotto e proseguito in grande stile dal mentore Zidane. Zidane che ha lasciato, e stavolta male, senza più la fiducia di Florentino. E l'ultimo schiaffo di Florentino a Zizou è stato proprio richiamare Ancelotti. Contratto importante, fino al 2024.
Ma sarà l'uomo giusto per la ricostruzione dei Blancos? La prima scelta forse era Pochettino, inchiodato a Parigi da Leonardo. La seconda era Max, Max Allegri, su cui Perez forse ha tergiversato troppo e allora il livornese ha scelto di tornare e ripartire proprio da Torino. E allora Carlo, la gran chiamata, amatissimo per i suoi modi pacati e di cuore, da manager e dal cv immenso, grande stile, ma forse preso nella parte finale della sua carriera, come mostrano Napoli ed Everton. Carletto è garanzia per i senatori: Modric ha già rinnovato, Ramos adesso forse lo farà su gran richiesta del mentore, pure Marcelo vede spiragli per il suo futuro. Ha chiesto già 50 gol a Benzema, ha espresso affetto addirittura per Bale, da anni finito la sua esperienza a Madrid ancor di più dopo il prestito (a più ombre che luci al Tottenham). E qualcuno sogna e prevede il ritorno del Re, Cristiano Ronaldo.
The Band back together, ma sarà la mossa giusta? Era una squadra che aveva bisogno di nuova linfa, non bastavano certo Vinicius, certamente non Rodrygo, alla fine è una squadra che, nonostante il titolo di due anni fa, quest'anno ha lasciato spazio all'Atletico e in Champions, fuorchè le romantiche semifinali di quest'anno, continua a far fatica. L'età passa per tutti. Forse stavolta come non mai serviva ricostruire, lasciando con gratitudine andare calciatori straordinari, ma ormai troppo in là con gli anni. Si guardi alle ultime versioni di Marcelo. Nemmeno si guardi il sovrappeso e floppissimo Hazard, due anni deludenti. Sarà la mossa giusta? Forse gli ultimi romantici colpi della carriera di questi grandi campioni, ma la testa e la ragione avrebbero suggerito altre direzioni.