E dunque Grande Slam. Quello che Jose Mourinho aveva già realizzato, senza considerare Francia e Germania. Invece Carletto ha realizzato il massimo: Campione in tutti i 5 Campionati più importanti. E se Josè, suo amico fraterno, era riuscito a conquistare già Liga, Premier e Serie A, Carletto è andato anche oltre. Ripescato da Florentino per rivitalizzare un Real giunto a fine ciclo, beh, c'è riuscito, e alla grande. Campione di Spagna, sfruttando le difficoltà del primo Barca senza Messi, strappando il titolo ai cugini dell'Atleti. Ripescato da anni complicati, di fine carriera, tra Napoli ed Everton, esperienze più balbettanti che altro. Carletto ha saputo riconquistare tutti e sbaragliare la concorrenza: Perez gli ha riconsegnato la grande platea, la possibilità di chiudere il cerchio, ovviamente con quel sopracciglio lui l'occasione non se l'è fatta sfuggire, nemmeno per sogno. Ieri tutto sotto controllo, 4-0 all'Espanyol, 35Liga per i Blancos, con 4 giornate d'anticipo. Bella festa, ma veloce: adesso il Man City, per cercare l'ennesima impresa e scrivere l'ennesima gloriosa notte europea della sua carriera. Ode a te, Carlo Ancelotti.