Qui Valencia, ebollizione e caos: licenziato Celades, Voro traghettatore, Valverde nel futuro?

Nelle ultime ore, a Valencia, è successo di tutto, ma veramente di tutto. E considerati gli ultimi anni, sembra tutt'altro che novità. Una piazza che proprio non riesce a trovare pace. Peter Lim, il patron del club, non ha mai catturato amore in una tifoseria così passionale. Un rapporto negli ultimi anni definitivamente logorato: colpa di qualche comportamento che la piazza non ha mai digerito, colpa di scelte folli, pochi investimenti così come scelta di personaggi assai poco graditi alla guida del club. 

Dall'esonero di Marcelino, la stagione del Valencia non è mai decollato. Nonostante il grande acuto di Amsterdam. Ora, post Covid, la possibilità di rientrare in corsa Champions nonostante quel magro settimo posto con cui Rodrigo Moreno e compagni si presentarono alla sosta forzata a fine febbraio. Nonostante buone gare, la sconfitta di Eibar, ultimo treno utile per partecipare anche il prossimo anno alla competizione per club più importante del Mondo e contendere terzo e quarto posto ad Atletico e Siviglia, Celades è sempre sembrato un "fantoccio", quantomeno per quello che passa e trapela dai corridoi del Mestalla. Più un gestore, un uomo messo lì tanto per (e ciò non ha fatto altro che acuire i contrasti tra Peter Lim e tifoseria), tipo di calcio semplice, scarno e troppo contropiedista all'italiana. Pochi insegnamenti tattici: malcontento prima e insurrezione poi dei veri top players del club. 

Brusca litigata con Maxi Lopez per un cambio mai digerito dall'ex centravanti del Celta, punta di diamante dell'ultima campagna acquisti; il "vai a quel paese" ricevuto altresì da Sobrino, fatto scaldare soltanto al minuto 89' nella gara con l'Eibar; per non commentare l'attacco a Diakaby, troppo pubblico, in occasione del rigore concesso in casa col Levante che di fatto ha distrutto animo e morale della stagione valenciana. L'Attacco al francese è costato caro, perchè tutta la fronda transalpina s'è letteralmente schierata contro di lui: Kondogbia, Coquelin, Gameiro e Mangala tutti contro Celades. Un uomo solo, a trainare uno spogliatoio in ebollizione, contro di lui ma non solo: è chiaro che quando succedono queste cose il futuro di un tecnico sembra ormai scritto e segnato, e così è stato. 

Peter Lim non ha potuto far altro che sollevarlo dal suo incarico, al suo posto il buon Voro, alla sesta volta traghettatore della prima squadra del club, un club che ama, una tifoseria da cui è amato. La figura giusta che come sempre arriva come un idrante per spegnere fuoco tra club e tifoseria. E nel futuro? Per un progetto a lungo termine si parla di Ernesto Valverde, che rappresenterebbe un ritorno di fiamma, un vero e proprio ritorno per un tecnico che al Barcellona ha sì deluso e male in Champions (famose le rimonte subite tra Roma e Liverpool), ma che a Bilbao fece benissimo. Il top prendibile al momento è forse solo lui, anche al buon Ernesto farebbe comodo tornare alla base dopo l'esonero blaugrana. Nelle prossime settimane la verità: la dirigenza è chiamata già a scegliere il comandante del futuro.