Milan, sogno Scudetto sfumato? Ma quella dei rossoneri resta una stagione straordinaria: vele spiegate verso la Champions

Troppo complicata. La missione scudetto sarebbe stata veramente troppo complicata. Nonostante una Juve così balbettante, così in confusione, così in difficoltà. Ma l'Inter, al secondo anno di progetto Conte che tanto fa rima con certezze nazionali, era probabilmente già dall'inizio la squadra più costruita per vincere il campionato. Per il Milan la missione più realistica era quella di sognare un piazzamento tra le prime 4 che dopo un decennio restituisse la Champions a Milanello. Quell'inno, quelle notti, quei colori. E chissà, poi sognare. Soprattutto ripartendo dal brillante e sorprendente finale di stagione post Covid 2019/20. Il rinnovo di Zlatan, giovani ambiziosi, il football di Pioli: a viso aperto, si gioca a calcio, sempre e comunque. Ma questo per vincere i campionati può rappresentare una spada di Damocle: è impensabile, tra infortuni forma e squalifiche, pensar di viaggiare sempre a mille per 38 partite su 38, maturità e Ibra servono per vincere pur di misura, punti e partite sporche, alla Conte, alla Allegri, quelli che poi ti fanno trionfare in un campionato così tattico e rognoso come quello italiano. Ovviamente, malgrado pur l'avvento di Mandzukic a gennaio, così non è stato: l'Europa League ha fatto il suo decorso, infortuni e squalifiche il loro, la squadra ha perso diversi punti determinanti in campionato, malgrado un Natale sorprendentemente in testa.

Ma il Milan, momentaneamente a 6 lunghezze dall'Inter che vanta chiaramente la gara da recuperare (a proposito, 7 aprile, San Siro) col Sassuolo di De Zerbi, non s'è mai scomposto. Ha sempre lottato e mai mollato, con le unghie e con i denti, notevole per una delle squadre più giovani del campionato e soprattutto belle. Il rischio d'esser belli ma non ballare era concreto, così non è stato. Milan secondo, in piena zona Champions, meravigliosamente lontano dalle contendenti a quello che ad inizio stagione era il vero obiettivo, quel sogno chiamato Champions. Anche e soprattutto dopo la bella vittoria di Firenze, difficile, per mille punti di vista. Nonostante la scoppola nel derby di ritorno il Milan non s'è mai abbattuto: probabilmente sfumato sogno Scudetto, sì, ma rispettate aspettative e responsabilità, a quelle latitudini non potevi che puntare alla Champions e continuare a marciare per il vero obiettivo, quello d'inizio stagione. Vittorie pesanti, come quella di Roma. E ad una squadra che finalmente affronta di petto le proprie responsabilità non puoi che perdonare pure la sconfitta col Napoli, sfortunata, tra un Manchester United e l'altro. A proposito, eliminazione europea sfortunatissima, ai punti sarebbero stati i diavoli rossoneri quelli a meritar di più! L'Europa League è un traguardo lungo, tortuoso, complicatissimo. Andare avanti non avrebbe certamente garantito per definizione la Coppa, e magari avresti perso ulteriori punti in campionato, trovandosi risucchiati tra Atalanta, Napoli e romane per quella terribile corsa chiamata quarto posto. Forse è stato meglio così, senza rischiare, senza bucare, senza rovinare la stagione. In primavera, dopo la sosta, un impegno a settimana: la giusta dose per continuare a marciare concentrati e spediti verso quel traguardo tanto sognato. Ribadiamo: l'unico vero traguardo meditato e stabilito ad inizio stagione.