Desolante Milan, la Fiorentina passeggia a San Siro: Ribery Show e 3-1 Viola

Dopo 10 anni lontani dai livelli di un club così straordinario, il Milan scrive stasera una delle pagine più desolanti della sua storia recente. La Fiorentina passeggia a San Siro, vince 3-1, demolendo ogni minima speranza post Torino del Milan di Giampaolo. La notte di un fuoriclasse assoluto, Franck Ribery, che delizia il pubblico di San Siro con giocate d'alta scuola. C'è già chi chiama la testa di Giampaolo, atteso in ogni modo l'intervento di Maldini e Boban. Intanto Montella riconquista la sua personale rivincita, riconquista pure Firenze e scala passi importanti e prestigiosi in classifica. 

CRONACA Pronti via e subito grande Viola. 3-5-2 compatto, linee chiuse e grande densità. Morale importante dopo le ultime due ottime performarce, Montella cerca evidentemente il colpo grosso. Davanti Chiesa e Ribery, liberi di svariare e colpire. Dall'altra parte Giampaolo conferma in blocco l'undici di Torino, che a dispetto del risultato aveva aveva brillato eccome, specialmente nella prima frazione. Riproposti in blocco Hernandez, Bennacer e Leao. Oggi però è tutta un'altra musica: la Fiorentina pressa alto, Milan in difficoltà. Nei primi 30 minuti dominio viola e rossoneri inguardabili: passano gli ospiti, segna il solito Pulgar dal dischetto, punteggio potenzialmente anche più alto.  Ribery in stato di grazia: sembra un 22enne, è proprio lui a propiziare il rigore con un'azione personale fantastica che ricorda quella realizzata ieri da Papu Goemz.  Il Milan deve reagire, ma non ci riesce. Il calcio di Giampaolo si fonda sulle distanze corta, passaggi stretti e sviluppo pian piano in verticale. Niente di tutto questo: il 433 fa per il Milan ma non per lui, reparti distanti e giocatori spaesati.  A taluni scotta altresì il pallone: San Siro è San Siro, Bennacer alle prime armi. Per la Fiorentina è un gioco da ragazzi mostrar compattezza, far filtro e far voce grossa. Ci prova Suso ma è l'unico tentativo del suo evanescente primo tempo. Nell'ultimo quarto d'ora non succede praticamente nulla: Milan imbarazzante, Kessiè vaga senza meta, Piatek prova a cucire ma senza successo. Dupliche fischio all'intervallo e bordate di fischio verso il desolante undici rossonero.

DOMINIO VIOLA Nella ripresa serve tutt'altro Milan. Spinge il vento della sud, l'undici di Giampaolo prova a venirgli dietro. Ma senza successo. Montella chiuso bene, prime manovre rossonere disordinate, intervento di Musacchio e rosso post Var. Forse eccessivo, forse no. Giampaolo a quel punto tira senza alcun senso i remi in barca: dentro Duarte, fuori Piatek. Forse vuole difendere il piccolo passivo per poi sprintare nel finale, ma resterà per sempre una mossa senza troppa fortuna. Perchè la Fiorentina sente l'odore del sangue, Lirola sfonda a destra, cross basso, Castrovilli a rimorchio e 0-2. Cala il gelo, partita in cassaforte. A quel punto è accademia fiorentina: palleggio e tranquillità. Altro rigore Viola: dal dischetto stavolta Chiesa, orgoglio Donnarumma che ipnotizza e respinge. Partita potenzialmente nemmeno riaperta? Nemmeno per sogno, se dall'altra parte hai un ragazzino chiamato Frank Ribery. Campione vero: entra in area dalla sinistra, converge e sapientemente chiude sul primo, come fa più o meno da 36 anni a questa parte. 3-0 e partita in cassaforte. La curva diserta, saluta San Siro e se ne va, soltando dopo aver palesato tutto il suo disappunto non tanto nei confronti di Giampaolo, ma verso la società.Segna Leao, il gol della bandiera. Standing ovation Ribery, in piedi anche il poco pubblico rossonero rimasto a San Siro. Un popolo che di campioni se ne intende, eccome. Finisce con 5 infami minuti di recupero: accademia e amichevole. Desolante. E la Viola va, Montella gongola. Adesso Firenze è tornata dalla sua parte.