Coraggio, questo è un posto selvaggio: l'Inter è tosta ma Suarez trascina il Barcellona

Matteo Corona

E alla fine nel meraviglioso e suggestivo palcoscenico del Camp Nou, il risultato finale dice 1-2. L'Inter gioca una gara tosta, determinata, solida ma senza rinunciare a trame, guizzi e contropiedi rapidi. Proprio per questo, rimane fortemente il rammarico di non aver strappato neanche un punto. Il primo tempo è di forte impronta nerazzurra, non a caso ci sono varie occasioni. Lautaro la sblocca di forza, la Beneamata non segnava a Barcellona dal 1970. Nella ripresa entra Vidal, i catalani cambiano totalmente registro. L'undici di Conte mantiene fermezza ed intensità, i blaugrana iniziano gradualmente ad alzare il baricentro, aumentando la velocità del palleggio. La mini "remuntada" vede protagonista Luis Suarez: il Pistolero trova prima un gol meraviglioso e poi, superato Godin dopo il passaggio di Messi, realizza il gol vittoria. Da evidenziare la giocata della Pulce, nonostante la forma non eccelsa: guizzo da campione ed azione orchestrata egregiamente. 

CORAGGIO, QUESTO E' UN POSTO SELVAGGIO... Sulle note di una celebre canzone di Jovanotti, un'Inter tosta e gagliarda con gli attributi, sblocca il risultato dopo pochi minuti, nel tempio "selvaggio" del Campo Nou. Un rimpallo favorisce i nerazzurri, Lautaro si impegna e ci crede fino all'ultimo, vincendo il duello fisico con Lenglet e sfoderando - in scivolata - un tiro vincente che batte Ter Stegen. La Beneamata è abile e veloce a coprire gli spazi, ma non si tratta assolutamente di un catenaccio. Anzi il DNA grintoso di Conte, si riflette sulla manovra interista che quando può riparte con dinamismo e qualità. Non a caso Messi - non al meglio - Suarez e Griezmann non incidono. Solo il francese ha una possibilità nei primi 45' di gioco di testa. Segna anche Candreva, ma il centro viene giustamente annullato per posizione di fuorigioco. Da evidenziare un'azione - alla blaugrana - tra Sensi e Sanchez, tocchi di prima e d'alta scuola. I contropiedi dell'Inter sono davvero notevoli, e quando scaturiscono filtrano facilmente nella retroguardia catalana, certamente non impeccabile. Il Toro è in grande spolvero e ci prova di testa: la risposta del portiere tedesco è maestosa. I nerazzurri si esaltano, ancora con trame rapide e decise, Sensi sfodera il giro pericolosissimo. I padroni di casa si riaccendono con Arthur, sul ribaltamento Lautaro crea ancora apprensione. Un'inter aggressiva e grintosa limita notevolmente il Barcellona, ma soprattuto mostra la propria identità.

SUAREZ DI CLASSE Riparte bene l'Inter nel secondo tempo, cercando di mantenere i ritmi alti. Suarez però realizza una delizia: il Pistolero è chirurgico e potente nell'esecuzione che batte Handanovic. I blaugrana cambiano volto, complice l'ingresso di Vidal per Sergi Roberto. I catalani, raggiunto il pari, iniziano ad alzare pericolosamente il baricentro. Non a caso, la Beneamata, è costretta ad abbassarsi anche con le due punte. Entra Dembele - al posto di Griezmann - al fine di dare ancor più energia offensiva. Il francese è subito insidioso. Il cambio tattico spagnolo, come anticipato, funziona. Vidal consente il giusto equilibrio, senza far mancare sostanza lì nella zona nevralgica. Da sottolineare la prestazione di spessore da parte di Barella: nonostante il giallo iniziale, il giovane è efficace ed efficiente nella sua performance. Nonostante il dinamismo applicato continuamente dagli uomini di Conte, grazie anche all'ingresso di Politano, i padroni di casa ribaltano definitivamente il risultato con Suarez. L'attaccante, servito da Messi, si libera di Godin con un controllo astuto, battendo poi per la seconda volta Handanovic.