Finalmente derby d'Italia! Domenica Inter-Juve: ripercorriamo tutte le emozioni degli ultimi anni

Inter – Juventus non è mai una partita banale. Un derby d’Italia che negli ultimi anni ha regalato emozioni e scontri cruciali, per i rispettivi obiettivi. Quest’anno, con ogni probabilità, l’Inter di Antonio Conte tornerà a lottare per lo scudetto: siamo lontani dalla volata finalmente, certamente, ma non è detto che la superclassica di San Siro non possa già iniziare a regalare segnali importanti in chiave titolo.

NUMERI Il Derby d’Italia storicamente, tra Torino e Milano, sorride ai bianconeri, vincitori 106 volte. Ben 30, tra l’altro, ed è questo che ci interessa ai fini del nostro discorso, al Meazza. Già, Meazza, uno dei 3 migliori marcatori della sfida, appaiato a quota 12 gol da Sivori e Boninsegna. Lo scorso anno finì 1-1, una partita che è passata tutt’altro che alla storia, coi bianconeri già campioni ed una timida Inter a gestire il caso Icardi tra mille dubbi e fantasmi spallettiani.

STORIA Ma è due anni fa il vero precedente, quello che ha fatto epoca, quello che ha fatto storia. Terz’ultima di campionato, Napoli ad un solo punto, scontro diretto di 6 giorni prima firmato Koulibaly. Vento in poppa e timone a prua per i partenopei, la Juventus avrebbe potuto scagliare a San Siro. Ma il condizionale passato è d’obbligo, in questo caso. Juve avanti, poi gran rimonta nerazzurra in 10 contro 11, fino a pochi minuti dal termine. Perchè in zona Cesarini Cuadrado trova la deviazione giusta e pipita Higuain il guizzo, quello giusto. 2-3, duro colpo da digerire, cambia l’inerzia scudetto e assalto partenopeo rispedito al mittente.

EGEMONIA BIANCONERA L’ultima vittoria nerazzurra risale invece, sorprendentemente, alla piccola era De Boer. Rimonta interista e bianconeri sorpresi, un 2-1 firmato Icardi e Perisic. L’ultima, dopo tanti anni comunque di matrice prettamente bianconera. Si ricordi il successo per 2-1 di maggio 2015 firmato Alvaro Morata; si ricordi, soprattutto, la magia di Quagliarella e la zampata vincente di Alessandro Matri nel finale, che suggellarono lo stesso punteggio e misero di fatto il punto esclamativo sul secondo scudetto di Conte. Una delle vittorie più importanti dell’era Agnelli fu però la prima, del primo Antonio Conte: altro 2-1, Vucinic e soprattutto inserimentino vincente di Claudio Marchisio. Esultanza rabbiosa e straordinaria, gruppo vero, la Vecchia Signora stava tornando. Battuta l’Inter di Ranieri, un’Inter ormai a fine ciclo, stava cambiando l’egemonia: la Serie A era pronta di nuovo a tingersi di bianconero. Si giocava ad ottobre, come domenica sera. Chissà che non possa andare nelle stessa maniera.

EGEMONIA INTERISTA Prima di tutti questi successi, la Juventus viveva una fase di ricostruzione, una rosa nettamente inferiore all’Inter di Mourinho. Anni radiosi per i nerazzurri, si ricordi la deviazione di Muntari ma soprattutto il 2-0 firmato Maicon ed Eto’o. Staordinaria magia del “Colosso” brasiliano, sombrero ad Amauri e destro di mezzo esterno a battere Buffon e decretare gran pezzo di Scudetto interista.