Risorge il Milan: sempre Theo Hernandez, rossoneri corsari a Parma

PARMA Tre punti dovevano essere e tre punti sono arrivati. Urlo liberatorio di Pioli: è sempre Theo Hernandez a togliere le castagne dal fuoco, il Milan espugna Parma e riavvia il suo campionato.

PREMESSE Il Milan deve riavviare il suo campionato. Trasferte emiliane a Parma e Bologna, poi Sassuolo e Bergamo, per arrivare a Natale e capire se questa squadra può tornare ad ambire alle sue latitudini naturali, quelle europee. Fin qui la classifica langue, si deve ripartire e dar continuità al punto scaccia crisi ottenuto col Napoli. Davanti un buon Parma, quello di Roberto D'Aversa, orfano di centravanti ma temibilissimo coi movimenti di Kulusesksy e i tagli di Gervinhp. Pioli conferma le premesse: la qualità di Suso, Calhanoglu e Bonaventura a supporto di Piatek, che guadagna un'altra chance. m

PRIMO TEMPO A RETI INVIOLATE Il Milan parte forte, Calhanoglu e Romagnoli sfiorano il vantaggio dopo poche battute. Allora esce il Parma, pericoloso col solito Gervinho in un paio di occasioni. Poi la partita si stabilizza: il Milan palleggia e muove bene il pallone, ma manca una mezza punta alla Leao/Rebic in grado di collegare Piatek alla squadra. Ancora male il Pistolero, palesemente involuto: avulso e disordinato. 

SEMPRE THEO Nella ripresa non cambia la questione, ma il Milan insiste, anche perchè il Parma s'abbassa troppo e pensa solo alle ripartenze. Così Calha, Suso e Jack avvolgono, avvolgono e avvolgono ma il punteggio resta invariato. Allora Pioli boccia Piatek e rilancia Leao, un ballottaggio che non beneficia nessuno dei due, anche perchè Leao risulterà impalpabile. D'Aversa cerca metri e inserisce Cornelius, ma il Parma è l'ombra di se stesso. E allora Calhanoglu, Jack e Suso provano ad alzare ritmo perchè la classifica impone loro un necessario successo: partono tiri da fuori, Sepe sempre pronto e sul pezzo. Poi l'errore che cambia la storia, quello della difesa gialloblu, ne approfitta l'assaltatore, il solito Theo Hernandez: diagonale d'esterno e palla in rette. Erutta la curva, erutta la panchina, urlo liberatorio di Stefano Pioli e Milan che torna a vincere.