Roma, i cinque volti del 2019: Lorenzo Pellegrini

Matteo Corona

Parte oggi la rubrica “Roma, i cinque volti del 2019”, una sezione dove si elencheranno - prima della fine dell’anno - i cinque profili individuati che, in senso positivo, rappresentano il recente cammino giallorosso. Non si poteva non menzionare Lorenzo Pellegrini, l’uomo del momento, il miglior giocatore dei lupi del mese di dicembre. Non a caso il numero sette è notoriamente da sempre nei gradimenti di una leggenda: Francesco Totti. 

Già ai tempi del Sassuolo, il ragazzo propose una serie di prestazioni che fecero capire immediatamente di che pasta fosse fatto. Un centrocampista moderno, il quale pian piano ha gradualmente sviluppato e modellato il suo modo di giocare e, inevitabilmente, anche il suo ruolo in campo. Nato come una classica mezzala, l’invenzione e l’intuizione di Di Francesco della scorsa stagione in occasione del derby, ebbero risvolti brillanti. Pellegrini fu costretto a sostituire l’infortunato Pastore sulla trequarti e, la sua prestazione incredibile, fu coronata da un gol di tacco.

Con Paulo Fonseca ha immediatamente imposto la sua forza, partendo inizialmente nei due mediani davanti alla difesa. Poi però le doti offensive sono nuovamente spiccate. La sontuosa prestazione col Sassuolo lo ha definitivamente consacrato sulla trequarti. Da ricordare, a tal proposito, la sua tripletta d’assist. Pellegrini, anche se non si rende protagonista dell’ultimo passaggio decisivo, è comunque fondamentale nell’economia di gioco con romanista attraverso aperture, passaggi di prima, lanci - vedi quelli con Basaksehir e Verona - e modalità di costruzione dell’azione notevoli. La sua assenza per due mesi a causa dell’infortunio ha pesato e neanche poco. Ora però Pellegrini è tornato, riprendendosi la Roma a tutti gli effetti. Quando c’è lui cambia il volto del match. Con la Fiorentina è arrivato anche il primo centro in campionato, dopo l'autogol assegnato a Tomovic con la Spal. Il suo spiccato senso d’adattabilità è testimoniato anche dalle prestazioni in Nazionale, basti pensare che Roberto Mancini lo ha fatto giocare esterno d’attacco.

Signori e signore, i capitolini possono stare tranquilli: quando c’è Pellegrini, la goduria è assicurata.