IbraDay: "Tornato a casa, ma adesso testa bassa e pedalare"

E' tornato. Adesso sì, anche ufficialmente. Zlatan Ibrahimovic a 38 anni si rimette in gioco, torna a Milano, torna nel suo Milan. E dopo la prima giornata di ieri, oggi mattinata di lusso a Casa Milan. Grande accoglienza da parte del pubblico rossonero, in centinaia ad aspettare Zlatan per dedicargli cori, incitamenti, abbracci e saluti. Presentazione in grande stile, lui ricambia e sorride, sulle note di uno degli inni ufficiali della società rossonera.  

Poco prima la presentazione alla stampa. Sala giornalisti gremitissima, d'altronde non è tornato uno come gli altri. Nonostante i 38 anni suonati, un campione assoluto. Non sono mancate certamente battute e sorrisi, ma stavolta l'impressione è che Ibra non abbia voglia di perdere tempo e mettersi sin da subito a disposizione della squadra. Insomma, testa bassa e pedalare. 

"Sono tornato a casa. Milan è casa mia. Arrivai da Barcellona, il Milan mi restituì la voglia di giocare a calcio. Sento un bel rapporto coi tifosi. Sapete tutti che non me ne sarei mai voluto andare, ma andò così. A quest'età non giochi per soldi, cerco solo adrenalina, l'ultima necessaria per rendere al massimo. Sono tornato per risollevare la situazione, il Milan ha qualità per far molto di più. Bisogna lavorare tanto, tutti, io per primo: riparto da zero, quello che ho fatto in carriera non conta. Siamo tutti sulla stessa barca, io e gli altri calciatori. Il Milan non è un club come gli altri, ha vinto tanto e la storia non si può cancellare". 

Insomma, un Ibra preso per strigliare e svegliare questo gruppo. Serviva un leader per prendersi responsabilità. Mossa giusta, per questo gruppo. Un Milan che però resta lontanissimo persino dall'Europa League: servirà un rimontone, servirà un ritmo di punti elevatissimi, ma con Ibra niente è impossibile. La storia dice questo. E' arrivato lo scossone...