Orgoglio Napoli, ma non basta: estasi Lazio, Ciro in paradiso

di Luca Coscia

Ci sono 1000 spunti per questo Lazio-Napoli e viene veramente difficile scegliere da dove iniziare. Il match, infatti, non delude le attese della vigilia ma sviluppa delle tematiche impensabili al fischio d’inizio. Nel giorno dei festeggiamenti per i 120 anni dei biancocelesti, si affrontano due squadre dal morale opposto. Da un lato la rivelazione del torneo, dall’altra la grande delusione. Sono ben 15 i punti di distacco tra i ragazzi di Inzaghi e quelli di Gattuso ma, almeno in campo, non si sono visti.

L’avvio vede, come ci si poteva aspettare, i padroni di casa fare la gara. I partenopei sono in sofferenza ma contengono e, di fatto, non corrono chissà quali pericoli. Chiaro l’intento di mister Inzaghi di sfruttare la fisicità di Milinkovic-Savic e la velocità di Immobile e Caicedo. Dalla sua Gattuso affida la regia a Fabian Ruiz e rischia l’uscita dal basso. Nonostante il predominio biancoceleste, il primo vero sussulto lo regala Insigne con una punizione che Strakosha devia in corner. Nel finale di frazione, i locali provano a premere sull’acceleratore ma non trovano la porta.

 Più vivace la ripresa con i napoletani che alzano il baricentro ed i romani che quando partono a 1000 fanno paura. Il pari sarebbe probabilmente il risultato più giusto ma, a 10’ dalla fine, Ospina combina la frittata con un controllo azzardato in area con Immobile in pressing, che di fatto regala il pallone all’attaccante avversario che segna. L’ennesimo regalo azzurro che rovina un’ottima prestazione.

Il risultato, dunque, merita la Lazio delle meraviglie che ancora una volta trova il gol nel finale, mostrandosi squadra matura, capace di vincere anche le gare più difficili e che non ha le vertigini dell’alta classifica.

Per il Napoli, invece, è la terza sconfitta in quattro gare con il nuovo allenatore ma almeno si inizia a vedere una squadra diversa, più combatta, che ha carattere, sperando che gli ultimi arrivi di mercato, Lobotka e Demme, diano finalmente la quadra ad un centrocampo che necessita di ordine.

Luca Coscia