Napoli crisi senza fine. Un super Chiesa trascina la Viola

Una discesa senza fine, un tunnel che non vede la luce. Non ci sono altri modi per descrivere la crisi di un Napoli che non riesce proprio a guarire dal suo male. Se contro la Lazio si era visto almeno il gioco, contro la Fiorentina si è vista solo tanta confusione. Lo 0-2 con cui i viola si riprendono con gli interessi quello che all'andata gli era stato tolto, è la chiara fotografia della situazione.

I demeriti del Napoli, però, non devono togliere i meriti ai gigliati che, ben messi in campo da Iachini e, soprattutto, trascinati da un super Chiesa, hanno legittimato il successo.

Mister Gattuso opta per un 4-3-3 con una linea difensiva in piena emergenza. Se, però, schierare Hysaj, Manolas, Di Lorenzo e Luperto (in ordine da destra a sinistra al fischio d'inizio), è un obbligo, desta perplessità la disposizione. Non sarà un caso se, dopo il primo gol ospite, il tecnico azzurro riporterà Luperto al centro e Di Lorenzo a destra, con Hysaj sul lato mancino. A centrocampo, nonostante gli arrivi di Lobotka e Demme, resta la vecchia guardia così come in avanti con i soliti Insigne, Milik e Callejon.

Iachini, invece, opta per un 3-5-2 molto ordinato e tutto ripartenza. Cutrone e Chiesa s'intendono come Tom Becker ed Oliver Hutton nel cartone animato "Holly e Benji" tanto in voga negli anni 80' (e non solo), con l'ex Milan a fare il lavoro sporco ed il figlio d'arte ad inventare. E proprio Federico mostra in gran forma: in teoria fa la seconda punta, in pratica è ovunque. Un gol ed un assist dice il tabellino ma sono le sue giocate a far spalancare gli occhi.

E così, sull'imbeccata di Benassi, il campioncino piazza un colpo da biliardo che va in buca d'angolo dove Ospina non può. Errore lasciarlo, però, tutto solo in area. I partenopei provano a reagire ma l'unico brivido è il colpo di testa di Callejon a lato.

Per il resto è solo tanta confusione con qualche rischio in contropiede.

Nella ripresa lo spartito non cambia. Gattuso prova a cambiare le cose inserendo Demme che produce, però, il solo palo esterno di Insigne. Il mister cambia ancora sistema inserendo Lozano per Zielinski ma è' ancora Iachini ad indovinare la mossa giusta, togliendo uno stremato Cutrone in luogo di Vlahovic. Il serbo ringrazia e con un gran tiro a giro raddoppia. Scacco matto e partita in cassaforte.

E se nella città del giglio il mercato e, soprattutto, la nuova guida sembrano aver dato la scossa giusta, sotto al Vesuvio è ancora notte fonda.