Roma, Petrachi fa chiarezza: "Scritte calunnie. Ero preparato alle difficoltà, ma non alle falsità". Perez annuncia: "Voglio diventare importante con i giallorossi"

Il momento non è semplice. La Roma deve riscattare le due sconfitte con Sassuolo e Bologna al fine di rimettersi in careggiata - in modo significativo - per la quarta posizione. Davanti ci sarà uno degli avversari più temibili ed ostici del campionato, ovvero l’Atalanta. Insomma, per intenderci, lo stesso Guardiola - non proprio uno qualunque - ha dichiarato di quanto sia complicato affrontare la Dea: “E’ come andare dal dentista”. 

In attesa della conferenza stampa di Paulo Fonseca di sabato, oggi la Roma ha presentato i tre nuovi giovani acquisti del mercato di gennaio: Perez, Villar e Ibanez. Prima, però, le dichiarazioni del direttore sportivo Gianluca Petrachi, l’ex Torino si è tolto più di un sassolino dalla scarpa, precisando alcuni punti ed aspetti.

Petrachi “Prima di presentare i tre ragazzi, ci tengo a precisare alcune cose. A volte quando si dicono delle cazzate, se non fermi l’emorrargia le cose le fanno passare per vere. Quest’anno per la Roma era l’anno zero. Sono stato chiamato dalla proprietà per cercare di risolvere problemi della scorsa stagione e delle annate precedenti. Mi sono calato nel progetto con voglia ed entusiasmo, credo che negli ultimi sei mesi sia stato fatto un gran lavoro. E' stata fatta una vera e propria rivoluzione. La Roma ha ceduto venti giocatori, prendendone quattordici. La Roma non compra un giocatore a 70 milioni, ma con 70 milioni ne ho comprati 7. In un progetto del genere ho chiesto pazienza, ed anche comprensione. Vado avanti per la mia strada, convivendo un progetto fatto con altri colleghi.  Ero preparato ad un momento delicato, ma non a calunnie o falsità che spesso su qualche giornale e media sono uscite fuori in maniera vigliacca. Bisogna guardarsi in faccia e dire le cose come stanno. Io non faccio comunelle, non prendo caffè con nessuno e non rispondo ai vostri messaggi da questa estate e la mia schiena è sempre dritta. Io cercherò di non essere spappolato da quello che è un percorso fatto con altri colleghi. Fino a venti giorni fa si parlava di una grande Roma, con un grande allenatore ed un gran gioco. Ho qui articoli di giornali in cui si dice che Petrachi è stato ripreso da Dzeko perché lui voleva qualità. Dzeko è un calciatore ed è un ragazzo intelligente, non si sarebbe mai permesso di farlo. Questa è la prima cazzata. La seconda è invece che si dice che sono stato convocato perché ho messo alla prova dall'eventuale nuova proprietà. Ho solo detto la mia sugli investimenti e sulla programmazione. E' un'inesattezza totale. I possibili acquirenti volevano sapere le possibili future spese della Roma. Molti mi hanno censurato, come fossi un killer, sono stato invece assolto totalmente. Alcuni ci hanno marciato, io ho sempre lavorato correttamente e lealmente. E' un momento difficile, forse abbiamo perso un po' di umiltà. La grande partita nel derby ci ha fatto forse volare troppo alti, se giochiamo con intensità e sana cattiveria agonistica possiamo mettere in difficoltà chiunque. Il gioco di Fonseca si basa sull'aggressione e sul recupero palla. Con la Samp, il Toro, il Sassuolo ed il Bologna abbiamo sbagliato. Dobbiamo fare di più e credere in quello che facciamo, con umiltà e sana cattiveria. Abbiamo costruito qualcosa ed investito sui giovani".

POST SASSUOLO  Dopo un 3-0 al termine dei 45 minuti, mi è sorto spontaneo entrare nello spogliatoio. C’era bisogno di tirare fuori gli attributi, dopo una prestazione penosa. Con molto tranquillità il mister è entrato, in quanto doveva parlare di un discorso tecnico-tattico che non mi riguardava. Mi sono messo da parte ed ho ascoltato la ramanzina del mister ai ragazzi. In quel momento c’era da vergognarsi per la prestazione e l’ho detto ai ragazzi. Parla l’allenatore perché è lui il gestore. E’ chiaro che se qualcosa non funziona, essendo il ds ed il responsabile dell’area tecnica, ho tutto il diritto di dire quel che penso”.

PRESENTAZIONI DEI NUOVI

Perez “Fonseca mi aveva avvisato dell’aggressività superiore del calcio italiano rispetto a quello spagnolo. Le marcature sono più strette. Nella prima partita ho potuto constatarlo, la seconda è andata meglio. Se ho deciso di venire qua, è perché voglio crescere e diventare grande con questa squadra. Il Barcellona è il passato. Ho sempre visto la Roma come un grande club. E' stata la decisiva la chiacchierata con il mister. Sono molto soddisfatto. Vengo dal Barcellona, un grande club così come questo. E’ un passo in avanti della mia carriera, esco da una zona di confort, cambiando paese e cultura. Quando si cambia squadra non ti regala niente nessuno, non parti titolare. Bisogna lavorare tanto per guadagnarsi il posto".

Ibanez “Dovrò dimostrare in campo quello che so fare. Sono un calciatore a cui piace portare palla, sono veloce e con un buon salto. Conosco bene l’Atalanta. Sappiamo che sarà una partita difficile. Siamo tutti e tre pronti per fare il meglio per la squadra. So che c'è tanta concorrenza, sono sicuro, però, che mi ritaglierò il mio spazio. Idoli? E' difficile fare nomi. Conosciamo la storia del club, ognuno ha le proprie caratteristiche e la propria identità. Vogliamo fare del nostro meglio per conquistare titoli. E' un bel gruppo e siamo una squadra eccezionale, ci sentiamo uniti".

Villar “Ringrazio a tutti per l’accoglienza che abbiamo ricevuto da parte del ds, dello staff tecnico e dei compagni. L’ambientamento procede bene e rapidamente. Ho voglia di lavorare. Diawara è un gran giocatore, siamo molto dispiaciuti per il suo infortunio. Il mio ruolo? Mi sento più a mio agio nel ruolo del numero otto, con un mediano difensivo accanto. Tuttavia ho giocato in tutte le posizione, anche da mezzala. Per questo sono pronto a giocare dove mi chiede il mister. Evidentemente la pressione è insita in una piazza come Roma. Questo accade in tutti grandi club. Ha detto bene il mister, chi non regge la pressione è meglio che si dedichi ad altro".