Premier, muro Mourinho e Tottenham indenne a Stamford Bridge. Resurrezione Matador e cuore United: rimontona a Southampton! Sprofonda l'Arsenal: pure i Wolves corsari all'Emirates

Alla fine poco, pochissimo spettacolo nel derby più atteso della domenica di Premier, quello tra Chelsea e Tottenham, una delle rivalità più accese a Londra soprattutto negli ultimi anni. Una rivalità che Jose non ha fatto altro che alimentare, ancor e ancor di più, attraversando il Tamigi e, da manager più vincente e determinante della storia dei Blues, sposando la causa degli Spurs. Spurs quest'anno tornati squadra vera, rimpasto generazionale necessario e forse, forse, forse title contenders. Più Chelsea che Tottenham, gran palleggio e ottime trame, ma alla fine la più tipica delle prestazioni mourinhane finisce inesorabilmente per reggere: Jose alza il muro e sì, stavolta sì, esce indenne, a reti inviolate, 0-0, un punto che mostra la crescita tremendamente mourinhana di un gruppo che nelle ultime 5 gare ha subito appena una rete. Bene ma non benissimo i Blues, poco incisivi, soprattutto nei momenti determinanti. Ottime prestazioni dei fluidificanti, ma Tammy Abraham non sarà mai ne' Costa ne' tantomeno Drogba a raccogliere i loro cross; 433 fluido ma pur stavolta sterile, Werner nella ragnatela e Ziyech senza guizzo determinante, quello giusto. Un punto a testa, un punto che lascia il Chelsea dietro e che permette a Mou di restare attaccato al Liverpool in testa, a quota 21 a braccetto con Jurgen. Certo, in casa Chelsea si sognava il sorpasso, in casa Tottenham la vetta solitaria, ma alla fine è un punto che davvero, stavolta sì, non fa male a nessuno. Non arresta niente e nessuno. 

La domenica di Premier s'era aperta con la vittoria probabilmente più importante dell'anno dei Red Devils, Man United corsaro a Southampton sotto un'acquazzone romantica, tremendamente romantica. A Solskjaer, sul banco degli imputati come naturale che sia, in quanto manager di una piazza così prestigiosa e altisonante, è richiesto quantomeno di lottare per restare nelle Top4. United balbettante, a dispetto di una Champions che lo vede al primo posto di un girone sicuramente blasonato sì, ma complicato, con PSG e Lipsia. In Premier grande fatica e grandi cadute, anche rovinose, fino ad oggi, probabilmente la vittoria della svolta. Già perchè nel primo tempo Saints bravi e fortunati a colpire nei momenti giusti: prima amnesia ospite su palla inattiva laddove timbra Bednarek, poi il raddoppio del maestro dei calci piazzati, un maestro che viaggia sempre più verso Euro 2021 pupillo di Southgate, James Word-Prowse. Nel primo tempo buon United, ma senza colpire, così punteggio che recita inerosabilmente 2-0 per i padroni di casa, una delle rivelazioni della stagione, nonostante l'assenza del loro elemento migliore, bomber Ings. E allora Solskjaer vecchio stampo s'affida al peso e alla sostanza di Matador Cavani, che entra e ribalta romanticamente la contesa: assist e doppio sigillo, di testa, eterno, a ringhiare pure in Premier. Mucchio selvaggio e folle esultanza: United che ribalta Southampton, sale a 16, avvicina le Top4 e perchè no, riavvia la sua stagione. Può esser il turning point, deve esserlo. 

La sera invece ha narrato l'ennesima caduta interna dell'Arsenal di Arteta. Ennesima, appena qualche settimana dopo la rovinosa caduta interna col Villa. Stavolta corsari i Wolves, doppio Podence, è lui l'uomo del momento. Apprensione per le condizioni di Raul Jimenez, in ospedale per un colpo alla testa. Finisce 1-2, nel mezzo il colpo di testa di Gabriel. Gunners che non riescono a ribaltarla, nemmeno a pareggiarla. E c'è già chi, tra l'altro motivi ragionevoli, chiama già la testa d'Arteta. Sembra che non ci sia più fiducia nel Process, termine tanto di moda nei canali biancorossi negli ultimi mesi, quel processo di crescita per cui la dirigenza chiese tempo ai propri sostenitori. La squadra s'apre, lascia spazio; con la palla è lenta e prevedibile: questi sono i risultati. Oggi Adama Traorè devastante, ma era chiaro. Ennesimo scienziatino o vero e proprio erede di Pep? Il tempo darà la sua risposta. Risposte che però il buon Mikel sarà chiamato a dar ben presto, anche perchè domenica prossima l'appuntamento è di quelli imperdibili, in tutti i sensi: North London Derby.