Continua a crescere la Bundesliga. Non soltanto in termini di campionato, bellezza, stadi pieni, passione e competitività. Ma soprattutto in termini di visione, evoluzione, lungimiranza, progettualità del calcio tedesco. Una strada che ha aperto la Red Bull anni fa, specialmente e prettamente nel calcio continentale: in Austria col Salisburgo, in Germania col Lipsia. Un club pensate nato solo nel 2009. Rete scout straordinaria, un modo di imprimere il proprio marchio in maniera repentina, evolutiva, moderna, brillante, contemporanea. Investire non troppo sul fatto, nemmeno sul da farsi, pensate. La genialità è stata invece proprio investire sui migliori scoutisti continentali.. per il da farsi. Il fatto, per il da farsi.
REALTA' Ma la Bundes continua a lavorare bene. O meglio, continua, seppur non riflettori Premier, ad emanare dettagli di rilevante e stimata progettualità. Lo dimostrano le nuove realtà. Partite in sordina ma che da anni cominciano a far sul serio e dopo duro lavoro ad affacciarsi finalmente verso vetrine e scenari europei. Se scendono Leverkusen e Francoforte, sale la clessidra di nuove ambiziose identità quali Union Berlino e Friburgo.
NUOVA FORZA A BERLINO L'Union ha conquistato Berlino. Ormai da anni. Una storia incredibile. Un club praticamente fallito ad inizi 2000 e relegato amaramente negli sprofondi della piramide del calcio tedesca, ricostruito dalle macerie, fino a costruire la storica promozione del 2019. Abilissima e nettamente più lungimirante a farsi spazio tra le meste stagioni dello storico Hertha. Derby vinti ma non solo, da anni avanti in classifica. E dopo aver accarezzato sogni e ciliegine come Isco, l'Union s'è preso la ribalta internazionale. Qualificato in Europa League, gran bella cavalcata, storia nella storia purtroppo chiusa solo dalla magia della competizione, la favola dell'altra Union su tutte le copertine, quella belga del Saint-Gilloise. Ma l'Union resta tremendamente la terza forza del campionato tedesco, quest'anno in pompa magna: viaggia verso il vero obiettivo dell'anno, conquistare la prima storica qualificazione alla Uefa Champions League. Dopo Conference ed Europa del giovedì, la missione è diventata chiudere in crescendo nell'Olimpo, quello delle 32 regine del vecchio continente, la fase a gironi della Coppa dalle grandi orecchie. Merito della proprietà, merito del talento in panchina del tecnico Fisher, in sella dal 2018: rispettata la sua ambizione. Forte il club che l'ha sempre sostenuto, coltivandone idee, sviluppi, richieste e passione.
FRIBUGO c'è un pizzico di Italia a Friburgo. Patria e dimora calcistica del nostro Vincenzo Grifo. Uno degli elementi più iconografici della crescita del club negli ultimi anni. E c'è un nome e cognome che si merita copertine, di una squadra arrivata tranquillamente a lottare per latitudini europee. Christian Streich, che dopo aver passato più di 10 anni tra giovanili e staff tecnico, dal 2011 ha assunto il ruolo di primo allenatore. Un'istituzione cittadina. Qualcuno che conosce ogni minima sfumatura di ogni angolo del club. Prima i grandi squilli, poi la retrocessione, la sofferenza, il ritorno e da lì una parabola semplicemente verso l'alto, fino a sfiorare una Coppa di Germania, quest'anno ottavi di Europa League, confermatissima, almeno quinto posto in campionato con ambizione addirittura Champions. Terre tedesche, fertili, continentali. Fertilissime di connotati di calcio moderno. Il futuro non può esser che roseo.