Cuore Porto, delusione Juve: fallisce pure Pirlo, Juve ancora fuori agli ottavi

Addio Champions. Ancora e ancora una volta. Per una Juve che abbandona la Coppa dei Campioni agli ottavi, ancora agli ottavi, non più col Lione, stavolta col Porto. Stecca Ronaldo, 3-2 Juve ai supplementari che non basta: passa il Porto in virtù del 2-1 lusitano all'andata. Tanti interrogativi all'orizzonte, ci sarà tempo per affrontarli. 

LA GARA

Sembrava la solita Juve, deludente e balbettante, che ti tradisce in Champions League. Con gli errori di Demiral, il rigore irruento, quello trasformato da Sergio Oliveira, che porta avanti i lusitani e riproietta le paure bianconere. Morata si muove bene ma non timbra, Ronaldo proprio no, non incide. E il Porto incide invece, eccome. Sfiora in un paio di occasioni il raddoppio, trascinato dalla grinta di Sergio Conceicao e quelle di una panchina che sì, a porte chiuse si sentono tutte, ma proprio tutte. 

Nella ripresa cambia tutto. Lancio di Bonucci, sponda di Ronaldo, destro fantastico di Chiesa sul palo lungo. Speranze bianconere. Incredibile ingenuità di Mediq, Porto in 10. E allora Juve, Juve, e ancora Juve. E allora Chiesa e ancora Chiesa, che sale in cattedra, vibrante e temibile, traversoni e inserimenti, punta l'uomo mai domo e sposta le attenzioni ospiti tutte sulla sua corsia. La Juve può affondare a destra e, dopo una serie di potenziali grosse palle gol, arriva il cioccolatino di Cuadrado raccolto proprio dall'ex Viola, doppia di testa straordinaria, Federico Chiesa timbra il gol del 2-1 che pareggia l'aggregate e trascina la Juve. E ancora Juve, Porto che difende, super Pepe. E' Cuadrado che si deve inventare qualcosa: traversa clamorosa, col sinistro a giro rientrando dalla destra, soluzione migliore per un Porto tutto chiuso a riccio. 

Nei supplementari la Juve smette di spingere, il Porto prende coraggio e prima nella prima frazione sfiora il pari con Marega di testa, poi punisce con una punizione fortissima di Sergio Oliveira: Ronaldo salta, palla bassa e forte, nessun coccodrillo, battuto il portiere e delirio Porto. La Juve subisce il colpo ma accorcia con Rabiot, un 3-2 di testa che qualificherebbe il Porto; poi assalto finale, Pepe salta su tutto e tutti, spaccata in mischia, regge miracolosamente il muro lusitano e la Juve esce, desolantemente.