Che Genoa! Battuta la Fiorentina, vola il giovane Grifone

GENOVA, STADIO FERRARIS

Grande attesa per la prima del nuovo Genoa di Andreazzoli. Preziosi, nonostante le contestazioni pluriennali, ha allestito un'ottima squadra, per giocare a calcio e valorizzare quei giovani aiutati dall'esperienza di Zapata e soprattutto Schone. La Viola di Montella è partita bene, mettendo sotto il Napoli, anche lei giocando a calcio, malgrado la presenza di tantissimi ragazzini. E stasera ne presenta diversi: oltre a Castrovilli che ha ben figurato col Napoli, Vincenzo lancia Ranieri e Sottil dal primo minuto, due classe 99. Marassi entusiasmante, c'è tutto per vivere una grande serata di calcio. 

CRONACA 

La Viola prova a freddare il Genoa, ma nè Chiesa nè Boateng trovano la porta da ottima posizione. Poi sale in cattedra il Grifone: calcio diretto, ottime trame, ottima qualità. Meno chiacchiere, più fatti. E sugli sviluppi di palla inattiva stacca Zapata, esplode il Ferraris. Giovane viola tramortita, il Genoa carica. Fioccano le palle gol, grazie ad un 3-5-2 che funziona, eccome. Due tre occasioni nitide, ci vuole un super Dragowsky per impedire il raddoppio rossoblu. Kouamè e Pinamonti non regalano mai punti di riferimento a Pezzella e Milenkovic, Ghiglione viene giù che è una bellezza. 

Nella ripresa si attende la risposta viola: prova a salire in cattedra Chiesa che costruisce subito due palle gol volando a sinistra ma Radu blocca sicuro. E allora è il Genoa a poter colpire con più cattiveria agonistica, perchè più squadra, un esercito ottimamente organizzato. Ma Pinamonti prima e Kouamè dopo divorano l'impossibile. Prima che Christian salga definitivamente in cattedra, però. Riceve palla al limite, centrosinistra, converge e destro fitto e angolato: raddoppio Grifone, strameritato. Sulle ali dell'entusiasmo i ragazzi di Andreazzoli surclassano una Viola alla deriva: doppio miracoloso intervento di Dragowsky, uno dei pochi a salvarsi della disfatta fiorentina. Sul più bello, quando ormai ogni inerzia sembrava dire Genoa, Montella si gioca la carta della disperazione: Frank Ribery, anche se ancora in ritardo di condizione. Scarface cambia le carte in tavola viola e da una sua giocata nasce il calcio di rigore che riapre la partita: dagli undici metri sicurezza Pulgar, spiazzato Radu. Nel finale insiste una Fiorentina più coraggiosa che in pieno recupero colpisce il palo con Chiesa: gran botta da fuori, Radu battezza ma non può nulla, palo pieno e sospiro di sollievo di un Marassi straordinario, un Marassi che evidentemente comprende le difficoltà del team e spinge il Grifone.