Milan, bene solo i tre punti: decide Piatek, ma che sofferenza a Verona!

BENTEGODI

Soffrendo disperatamente fino all'ultimo centesimo di secondo, il Milan espugna il Bentegodi e sale a quota 6 punti in classifica. Decide Piatek che si sblocca dal dischetto. Rossoneri che, nonostante l'uomo in più per 70 minuti, esprimono tutt'altro che grandi qualità. Siamo ancora lontanissimi da ciò che vuole Giampaolo, ma alla fine arriva quel pane quotidiano che serve a tecnici del genere per lavorare con la giusta serenità: i 3 punti. Prossima settimana derby, adesso sì, ci si può pensare. 

CRONACA

Parte forte l'Helleas, spinta da un Bentegodi delle grandi occasione, quello di un popolo che aspettava da più di un anno palcoscenici così. Temperature ancora tremendamente estive, clima rovente in campo come quello tra le due tifoserie. Ed in campo il Verona parte forte, idee chiare e 3-4-3 compatto e dinamico. Affonda Faraoni a sinistra, mischia in area ma Donnarumma si salva miracolosamente due volte. Il Bentegodi spinge, Milan in affanno, inerzia che direbbe Verona ma Stepinsky decide di rovinare la sua prima davanti al nuovo pubblico: tacchettata a Musacchio, rosso diretto. BentegodI più rovente che mai, pressione tutta su un Milan che adesso non può sbagliare. La manovra rossonera è lento, Suso non graffia, una seconda punta che continua solo a lavorare da sterile ala, Piatek annullato. E pensate che a sfiorare il gol è solo l'Hellas: lancione in verticale, controllo e tiro balisticamente straordinario di Verre, per poco non crolla tutto.
Si va all'intervallo, deludente Milan, Giampaolo lo sa.

Ed infatti rinuncia al suo sistema, al suo rombo, entra Rebic e si passa al 4-3-3, matrice gattusiana. Rebic attacca lo spazio ma sbaglia clamorosamente, Suso ci prova e sfiora il gol con la sua classica giocata a rientare, Calabria colpisce addirittura il palo. Ma il Verona non resta certaemente a guardare: grintosa e determinata, motivata e combattiva, stupisce col palo Verre a Donnarumma battuto. Il Milan insiste, non ha alternative, s'alza più possibile Calhanoglu per duettare e legare Suso e Piatek, a tratti 4-2-3-1. E proprio così nasce il fraseggio decisivo che porta al fallo di mano di Gunter sul tiro del turco: rigore, Piatek dal discetto, rincorsa alla Levandosky e palla in fondo al sacco. Scrollata pressione, ma non si possono correre rischi. Il Milan palleggia e non castiga, attenzione. Ci prova solo Rebic, ottimi spunti ma il gol non arriva. Juric scruta, aspetta e quando manca un quarto d'ora alla fine carica il tutto per tutto con Di Carmine. Rischia, sa di rischiare. Ed in contropiede il Milan troverebbe il raddoppio: Calha salta e incrocia, Silvestri in due tempi respinge male e Piatek insacca. Condizionale d'obbligo, controllo del Var e fallo del polacco già viziato da fuorigioco: annullato il raddoppio e 10 minuti da brividi nel finale. Il Bentegodi erutta, l'Hellas spera, ultime fiammate frenetiche e disordinate. Verona stanchissimo, uomo in meno e tanta fatica, ma Milan perforabile: con un paio di palloni alti il Milan esce male, Calabria fa fallo da ultimo uomo e punizione dal limite. E' l'ultima opportunità per l'Hellas: Veloso centra la barriera, Lazovic sfiora il palo e Manganiello fischia tre volte. Applausi del Bentegodi, il Milan esulta eccome, tre punti già pesantissimi.