Champions, doccia gelata per l'Atalanta: lo Shakthar vince in extremis

Doccia gelata e beffa clamorosa per lo Shakhtar Donetsk che sbanca San Siro - colorato meravigliosamente di nerazzurro Atalanta - all'ultimo respiro con Solomon. Gli uomini di Gasperini sono propositivi, coraggiosi e grintosi ma non graffiano a dovere. La sblocca Zapata - dopo l'errore dal dischetto di Ilicic - pareggia Moraes sul calare della prima frazione. Pali colpiti da entrambe le compagini. La partita è caratterizzata da una decisa intensità e da varie trame offensive. Alla fine l'esperienza e la malizia ucraina hanno la meglio. Sconfitta immeritata per la Dea, ora il girone si fa durissimo

AVVIO SPRINT L'Atalanta mette subito le cose in chiaro, provando immediatamente a sfoderare i propri dettami di gioco. Come di consueto, Hateboer, nella corsia destra, è una delle pedine maggiormente coinvolte. Anche Pasalic svolge un lavoro prezioso ed elaborato in mezzo al campo. E' vibrante e dinamica la manovra della Dea, non a caso l'undici di Gasperini, superato il primo quarto d'ora, conquista un calcio di rigore grazie a Kyvtsov. Occasione clamorosamente fallita da Ilicic. C'è però un calciatore capace di fare la differenza, ma soprattuto capace di timbrare il primo cartellino storico in Champions degli orobici: Duvan Zapata. L'intervento di Pyatov non è palesemente dei migliori. In precedenza legno colpito da Pasalic. La Dea continua a spingere, tuttavia nella parte finale dei primi 45' di gioco, emerge tutta l'esperienza e la malizia dello Shakhtar Doneskt. Gollini compie un paio di interventi importanti, ma non può nulla sulla giocato di Moraes. Mette i brividi anche Marlos che prende il legno.

RAMMARICO NERAZZURRO Ci sono meno occasioni nella seconda frazione, tuttavia non cambia la trama del match. L'intensità persiste ed è condita da ritmi elevati. Dopo una fase di ulteriore "ambientamento", Zapata ha ghiotte possibilità per colpire. Discorso analogo per Gomez. Complice un pò di stanchezza, la Dea non graffia. Gasperini prova il tutto per tutto: dentro Muriel per Masiello e Malinovskyi per Ilicic: quattro giocatori in avanti con De Roon che scala in difesa. Nel finale Malinovskyi prima e Gomez poi ci provano, ma non basta. Varie occasioni, poco cinismo. E allora quando il risultato sembra scritto, Solomon segna il gol vittoria.