Il Milan respira: si sblocca Suso, battuta la Spal

SAN SIRO Singhiozzando e soffrendo, il Milan torna alla vittoria a San Siro. Vittoria fondamentale per i rossoneri, che battono 1-0 una piccola Spal grazie a Suso: gioiellino su punizione, cioccolatino al bacio per Stefano Pioli. Vittoria nel complesso meritata, Milan superiore, nonostante tutti i suoi limiti: questa Spal è lontana parente della splendida parentesi degli anni scorsi, l'impressione è che a Ferrara si siano resi conto per per salvarsi quest'anno ci sarà da soffrire molto, molto di più. 

LA GARA

ATMOSFERA Primi veri freddi autunnali a San Siro, freddi come il pubblico rossonero, specialmente quello giovanile, che ha preferito Halloween alla Spal a San Siro. La curva c'è, come sempre, anche se come detto la cornice di pubblico regala amaramente qualche seggiolino libero di troppo. Il Milan deve risalire, in piena parte destra della classifica l'atmosfera è quella che è, anche perchè Pioli è partito sulla falsariga del Milan di Giampaolo. La Spal viene sì dal punto salutare col Napoli, ma dopo annate fertili e prolifiche vive la prima vera annata di difficoltà, in piena zona retrocessione. 

LE SCELTE Pioli stupisce tutti e a dispetto di quanto suggerito a Milanello sceglie di far fuori Suso, ovazione del pubblico rossonero, che da tempo aveva posto l'altalenante spagnolo sul banco degli imputati. Riposa Biglia, chance per Bennacer. Riproposto, a sorpresa, Paquetà. A destra nè Calabria nè Conti, per farla franca: spazio a Duarte. Dall'altra parte Semplici rilancia Floccari al fianco di Petagna, sempre però con particolari compiti difensivi. Strafezza e Reca sulle corsie, al centro l'esperienza di Kurtic al fianco di Missiroli e Murgia. 

PRIMA FRAZIONE Partita bloccata, combattuta, piena di imprecisioni tecniche. Spal tosta, chiusa, densa. Staffilata di Paqueta dopo 10 minuti, blocca Berisha. Passano altri 10 minuti per la seconda opportunità, stavolta clamorosa: Paqueta orchestra dal centrodestra, apre il compasso col mancino per treno Hernandez, cross per Piatek che colpisce male ma Castillejo riesce a fare ancora peggio, traversa a botta sicura da pochi passi. Tempo di altri 10 minuti, tanto per far capire la bellezza del partita, ed arriva finalmente la terza palla gol: diagonale di Calhanoglu, telefonata per Berisha. La Spal perde tempo, su ogni minima rimessa, su ogni minimo corner. E' venuta per il punto e per ottenerlo è ben disposta a innervosire i rossoneri per strozzare ogni loro inerzia. Idee basiche e scelte sbagliate, anche Calha sembra troppo soft quando serve incisività negli ultimi metri. Sarebbe la Spal ad avere la grande palla gol, ma Reca sbaglia tutto invece di servire Petagna solo al centro dell'area. Il finale di primo tempo è tutto di marca spallina, sorprendentemente, come se Semplici, per addormentare il Milan, volesse avvolgerlo come un serpente e la sua preda. Solo che pure la qualità estense è quella che è, così il primo tempo termina a reti inviolate. Fischi di San Siro, il pubblico non gradisce. Lecito. 

RIPRESA Nella ripresa ci si aspetta un altro Milan, più cattivo, più determinato, come aveva chiesto Pioli. Non è così, ma se non altro fa la partita. Kessiè e Paqueta mezzali invertite, non funzionano, Pioli stenta a rendersene conto. Entra Suso, il problema di questo Milan non è lui. Calha sbaglia scelta, non serve un deludente Piatek e i minuti scorrono inesorabilmente, la palla scotta e la Spal si chiude sempre più a riccio. Minuto 62, punizione dal limite, centrodestra, posizione perfetta per Suso. Solo così sembra potersi sbloccare, sia lui che la gara. E non sbaglia: gioiello elegante, come col Frosinone, come mesi fa. Milan in vantaggio, Suso saluta le critiche e riparte. Per forza di cose la Spal riprende in mano il match e costruisce una serie di corner, non arriva però l'effetto sperato. Il Milan allora puiò ripartire, soprattutto con Theo Hernandez, l'unico elemento veramente forte acquistato dalla società rossonera in estate: top player vero nel suo ruolo, un fluidificante puro, poderoso, straordinario. Quando s'accende, s'accende San Siro. E su un suo ribaltamento di fronte Piatek cerca la soluzione col destro a giro, Berisha risponde bene. Passano i minuti e il Milan riprende in mano la gara, costruisce diverse occasioni con la Spal per forza di cose più aperta ma non riesce a trovare il raddoppio: bene Paquetà, ma il brasiliano sbaglia due volte. Stanchezza fa rima con imprecisione, nel linguaggio calcistico. Così come gioventù con inesperienza: c'è da soffrire fino alla fine. Ingenuo Paquetà su Kurtic, punizione dalla sinistra, cross al centro e zuccata di Kurtic: palla di poco sopra la traversa, ma che brividi! Finale concitato, Calha e Suso gestiscono, ma la tensione si taglia, eccome. Alla fine solo 3 minuti di recupero, assalto finale ma nulla da fare: il Milan torna alla vittoria.