Un punto a testa, ma non cambia nulla: poco Milan, pochissimo Napoli, a San Siro vincono solo freddo e pioggia

Desolante pochezza tecnica nel freddo pomeriggio di San Siro. Milan e Napoli non si fanno male, al Meazza un punto a testa, la loro classifica resta deprimente. Il Napoli non si sblocca, il Milan nemmeno. Ancelotti all'ennesimo pari, Napoli colpevolmente remissivo, poca cattiveria e poca voglia di vincere. Il Milan, nonostante un Piatek imbarazzante, ormai chiaramente ombra di se stesso, limita i danni e festeggia quantomeno il ritorno del vero Jack Bonaventura, ad oggi uno dei migliori nonostante un anno di inattività. E questo la dice lunga...

LA GARA 

PREMESSE Nonostante freddo, traffico, inesauribile pioggia e una classifica che piange eccome per entrambe, 61mila spettatori e passa popolano San Siro per Milan-Napoli. Ancelotti deve freddare un ambiente in subbuglio, quello napoletano; deve ritrovare il passo e tornare quantomeno in orbita Champions, deve ritrovare i tre punti a casa sua, al Meazza, perchè tornare a vincere è l'unico modo per spegnere o quantomeno smorzare le frizioni tra squadra e società. Dall'altra parte il Milan di Pioli, 13 miseri punti, classifica che langue, pochissime certezze, l'annata più complicata e fin qui desolante all'interno di 7/8 anni già difficilissimi. A Torino bella prestazione, ma non è bastata: chiedete a Paulo Dybala. Pioli però deve ripartire da quella falsariga lì, San Siro sa apprezzare gli sforzi. 

SCELTE Assente Suso per attacco di dissenteria, chance per Rebic. Squalificati Bennacer e Calhanoglu, mancano certezze, ci si affida disperatamente al miglior Jack, Bonaventura. Che deve dare segnali, da ala sinistra. Davanti ancora Piatek, Leao deve crescere, Pioli ha stroncato il suo atteggiamento ormai da settimane. Dall'altra parte tanti centrocampisti: Elmas, Zielinsky, Allan, ma sorprendentemente manca il migliore, Fabian Ruiz, per l'occasione soltanto in panchina. Anche Mertens dalla panca, evidentemente non al meglio. Quello che stupisce, e che alle malelingue fa pensare ad un Carletto palesemente in difficoltà, è che con quest'attacco leggero (solo Insigne Lozano davanti) sarebbe un Napoli sarriano da 433, ma lui inesorabilmente insiste col 442. 

1-1 L'atteggiamento è tutt'altro che di quelli aggressivi. Il Milan fa la partita ma a segnare sono a sorpresa i partenopei: dal nulla bolide di Insigne pescato tra le linee (da mezza punta a più possibilità di svariare), incrocio dei pali clamoroso, colpo di testa del più lesto di tutti, per l'occasione Lozano, che beffa Bonaventura e porta avanti il Napoli. Gelo a San Siro, ennesima doccia gelata milanista nel momento migliore. Ma ci pensa Jack, l'uomo che non t'aspetti, il più maturo di tutti: responsabilità, botta secca, 1-1, gol fantastico. Jack prende in mano il Milan, giocatore nonostante tutto di un'altra pasta, crea e inventa. Rebic dall'altra sparte sbaglia stop e spreca, qualche occasione rossonera ma il Napoli riesce a salvarsi: si va all'intervallo in parità. 

RIPRESA Ci si aspetta qualcosina in più dal Napoli: la voglia di vincere e dominare la partita. Ma non è così: il Milan onestamente gioca a calcio, il Napoli si limita soltanto a giocare sugli errori avversari e ripartire in contropiede. E proprio così fioriscono due palle gol, le due sole nitide fino al minuto 70, in una partita tutt'altro che divertente: prima Insigne, poi Elmas, non trovano comunque il modo di far male. Contropiedi gestiti malissimo, nati dagli errori di Biglia, simbolo di un centrocampo tutt'altro che da storia del calcio. Pioli non è nemmeno fortunato perchè le risorse tecniche, oltre ad essere quelle che sono, sono anche numericamente limitate: entra Calabria, terzino destro. La curva spinge e il Milan attacca: si accende Hernandez nel finale, ma Piatek divora, stranamente, l'occasione del 2-1. Impressionante e preoccupante l'involuzione del Pistolero: one season wonder? Fioccano già i primi 4.5 sui social, non è più una notizia. Il polacco esce, stavolta bordate di fischi. La pioggia scorre, i minuti pure, San Siro in passato ha espresso, visto e vissuto molto altro. Ancelotti cambia strategia e mette Llorente, ma tra sguardi spenti e pochissima, grave, voglia di vincere, non cambiano le sorti dell'incontro. Nel finale un timido tentativo di forcing, ma Donnarumma respinge su Allan, Mertens egoista sceglie il diagonale ma la palla finisce fuori. Finisce così, un punto che non cambia assolutamente nulla.