La Juve non brilla, ma passa all'Olimpico: non basta la reazione della Roma

Matteo Corona

Stadio Olimpico

SUICIDIO ROMA, LACRIME ZANIOLO Le premesse sono favorevoli, l’atmosfera è quella giusta all’Olimpico. Eppure i giallorossi non approcciano bene, e in meno dieci minuti vanno sotto di due gol. Rompe gli indugi Demiral, lesto nello sfruttare la deviazione di Smalling sugli sviluppi di una punizione defilata. In fase di costruzione c’è poi un errore di Veretout: il francese, perso un pallone velenoso in area, stende Dybala. CR7, dagli undici metri, è spietato e spiazza Pau Lopez. Demiral è poi costretto ad uscire: il turco si infortuna, al suo posto De Ligt. I lupi provano a rialzare la testa con Florenzi, autore di una bella accelerata sulla fascia. Dzeko non arriva sul bel cross teso del numero 24, successivamente Pellegrini - dopo la respinta di Sczesny - centra in pieno Rabiot. C’è bisogno di una scossa. E allora Zaniolo parte dalla propria metà campo, regge il pressing di Matuidi - che cade a terra - e si rende protagonista di una percussione micidiale tra “mille” maglie bianche, culminata con il fallo di De Ligt e Rabiot fuori area. Per il numero 22, purtroppo, è un intervento duro che lo costringe ad uscire in lacrime dal campo. I tifosi giallorossi, Roberto Mancini - presente in tribuna d’onore - ma in generale tutti gli appassionati di calcio rimangono col fiato sospeso. La Roma tiene palla, ma non riesce a pungere. I bianconeri sono pragmatici nello sfruttare le poche occasioni a disposizione, ma obiettivamente non esprimono brillantezza.

REAZIONE ROMA, MA NON BASTA Nella ripresa non ci sono particolari emozioni. La Juventus non crea azioni notevoli, controlla però efficacemente l’atteggiamento romanista. L’undici di Fonseca non riesce a trovare quel brio necessario ad incidere. Ad un tratto, però, i capitolini decidono di dare un senso al match. Entra Cristante per Veretout. Dzeko controlla bene in area e scarica un tiro potente e preciso, che va a stamparsi direttamente sul palo. Subito dopo Under non riesce a concretizzare, complice l’intervento di Alex Sandro. E’ qui che arriva l’episodio: il brasiliano la tocca infatti con la mano nel tentativo di respinta, Guida - dopo un attento controllo al VAR - assegna calcio di rigore. Dal dischetto si presenta ovviamente lo specialista, ovvero Diego Perotti: El Monito è freddo e lucido, ed accorcia le distanze. Doppio cambio anche per Maurizio Sarri: fuori Dybala e Ramsey, dentro Higuain e Danilo. La Vecchia Signora, infatti, continua a non pungere offensivamente parlando, subendo il buon ritmo della Roma. Il momento è favorevole per i giallorossi, ma giunge un brivido. Pallone perso sulla zona nevralgica, ripartenza fulminea condotta da Cuadrado-Ronaldo con quest'ultimo che serve Higuain: il Pipita segna, Guida annulla per fuorigioco. Aumenta la vivacità della partita. Kolarov sciupa un'occasione colossale sugli sviluppi di un calcio di punizione: la conclusione di testa del serbo è troppo centrale. Esce Perotti, dentro Kalinic. I romanisti passano al 4-4-2. Nel finale continua a spingere la Roma, trascinata dall'entusiasmo. La poca lucidità sotto porta non permette ai capitolini di riacciuffare il match