La domenica di A: Napoli 6 bellissimo, continuità Milan, Juve luci e ombre, eterno Ronaldo

E' stata una domenica di A pregna di gol, emozioni, contenuti e chiaramente riflessioni. Gol come quelli del Napoli, addirittura 6, quelli con cui Gattuso strapazza il Genoa, dimostrando di aver ingerito alla grande Osimhen nei suoi meccanismi offensivi, distruggendo una squadra che ancora, malgrado Maran e la vittoria sul Crotone, proprio no, sembra ancora non averne. E allora parte il Mertens show, bene Zielinsky, a segno pure Elmas e Politano. Doppio Lozano, domenica perfetta. Unico neo: infortunio muscolare Insigne, da capirne l'entità. 

Bene pure il Milan che senza Ibra batte solidamente anche il Crotone, portandosi a casa un'altra porta imbattuta. Sblocca Kessiè, raddoppia Brahim Diaz, gioiello al primo sigillo nel nostro campionato. Calendario favorevole, senz'altro, ma il Milan sembra veramente squadra vera. Pure senza Ibra, pure all'anno nuovo: Pioli ha veramente ripreso da dove aveva lasciato. Ora Spezia a San Siro, per volare a quota 9. 

A quota 6 pure l'Hellas, che sfruttando la vittoria a tavolino con la Roma batte pure l'Udinese: 1-0, segna Favilli, appena arrivato da Genova. Ed è una vittoria che vale molto, che fa morale, che fa scattare solo applausi per Juric, a cui hanno venduto mezza squadra, ma che sembra già essersi reinventato una nuova ossatura. Sfavillante invece la vittoria del Sassuolo, compagine che questa sì, al secondo anno del progetto De Zerbi può davvero competere per l'Europa, anche perchè ha tenuto tutti i suoi gioielli e i meccanismi sono più che oleati. Super Caputo, che resiste a due gol annullati dal Var fino a chiudere i conti: finisce 4-1, applausi però dai 1000 spezzini sbarcati a Cesena per la prima degli aquilotti bianconeri in massima serie, assolutamente Storia, con la S rigorosamente maiuscola. 

Chiudiamo col posticipo, Roma-Juve, pieno di emozioni e contenuti. Capitan Dzeko affronta a testa alta quello che sarebbe dovuto essere il suo futuro. Pirlo folle: 352 coi quinti invertiti. Roma sul pezzo, contropiedi e doppio Veretout. L'espulsione del solito inconsistente Rabiot sembrava lama nel burro per le speranze bianconere, ma non si vincono 9 scudetti di fila per caso, tanto meno si vincono 5 palloni d'oro altrettanto per caso. E allora torsione di Ronaldo, romantica, meravigliosa, gesto atletico stupendo per riacciuffare una giovane ed inesperta Roma con l'uomo in meno. Nel finale addirittura più Juve, ma bel punto, anche se l'idea calcistica è sembrata cervellotica, folle, utopia.