Punti e continuità, adesso pure smalto e brillantezza: così è rinato il Milan di Pioli

Il Milan è rinato. Letteralmente. Dopo un tempesta durata più di un mese. Tutto nacque con quei due punti persi nel finale con la Roma. Da lì in poi perso il doppio derby, tra campionato e Supercoppa; bruttissima eliminazione interna in Coppa Italia col Torino, diversi scivoloni roboanti in campionato, su tutti il poker laziale e quella cinquina incassata a San Siro col Sassuolo. Attimi, giorni e settimane di difficoltà.

COMPATTEZZA Poi la nuova organizzazione. Bravo il club a non mettere mai in difficoltà Stefano Pioli, tecnico Campione d'Italia. Bravo Pioli a comprendere che stavolta, dopo un mese così complicato, ricercare l'espressione sarebbe stato grossolano errore, oltre che utopia. Allora più abbottonato, alla ricerca del risultato. Forma fisica, lavoro e recupero di elementi determinanti, più difesa a 3 per difendere più densi e profondi, hanno fatto il resto. All'italiana la vittoria scacciacrisi sul Torino, a dar valore e morale quella col Tottenham nell'andata degli ottavi di Champions, a significare punti e continuità quella di Monza targata Messias. Tre vittorie su tre, tutte 1-0. 

EQUILIBRI E TATTICA Poi Maignan, riabbracciato. Ibra, riabbracciato. Dopo 3 vittorie ricresce autostima, fiducia, quel quid determinante per tornare ad oliare meccanismi, osare qualcosa in più, tentare quella giocata in più. Il 2-0 all'Atalanta costituisce la riprova più bella che dimostra quanto e come il Milan sia tornato. Difesa a 3 con rivelazione Thiaw, squadra più solida, Theo più libero di ripartire e sprigionare campo e potenza offensiva, Tonali senza più necessità di correre per 4, la posizione di Messias ago della bilancia tra nuovo 3412 e vecchio 4231: all'occorrenza quinto, in fase di possesso vecchia ala destra, come qualche mese fa, nei bei fertili e ricchi tempi. Pioli conosce, nutre e respira calcio moderno, per questo spostamento di pedine e sistemi in base al momento storico della gara, dell'azione o della transizione stessa diventa realtà. 

TIFOSERIA Il Milan è tornato. Si sente, si percepisce, si vede. Grazie anche a quei tifosi e quella Curva Sud che non se ne sono mai andati. Nemmeno nel momento più complicato. Ecco perchè oggi il primo ringraziamento del gruppo di calciatori rossonero è andare ad abbracciare i suoi sostenitori, alla fine di ogni successo. Poca schiavitù del risultato, passione pura e matura riconoscenza, nei confronti di un gruppo che lo scorso anno ha scritto una pagina straordinaria degli ultimi anni di Serie A, laureandosi Campione d'Italia 2022. 

BILANCIO Dopo questa serie di vittorie tutte contraddistinte dal comun denominatore più importante dell'italica tradizione, ovvero clean sheet su cleen sheet, il Milan è ufficialmente tornato. La missione delle gare di marzo sarà quella di rinsaldare un posto tra le prime 4, compiendo il proprio lavoro, restando alle latitudini che competono a questo club, per qualificarsi alle acque che a loro volta appartengono a questo club, la Champions League. Un piazzamento tra le prime 4, magari secondi o terzi. Sognare in Europa. Per un bilancio finale stagionale che, per quel ventaccio che tirava durante quel freddo e gelido inverno a Milanello, sarebbe ancora tremendamente positivo.