La Roma torna a splendere: distrutto il Lecce

Matteo Corona

Stadio Olimpico

La Roma torna a splendere e lo fa in modo significativo. Battuta, con un netto 4-0, una delle squadre più in forma del campionato e più insidiosa in trasferta, ovvero il Lecce. La squadra di Fonseca è raggiante, approccia in modo aggressivo e propone fin dalle prime battute un calcio frizzante ma soprattuto dinamico. Mkhitaryan si carica sulle spalle la squadra: l'ramno sforna un assist delizioso per Under e poi raddoppia. Nella ripresa Dzeko e poi Kolarov chiudono i conti. Giallorossi, come anticipato, che interpretano benissimo e sapientemente il match. Oltre a far rivedere buone e dinamiche trame di gioco, i lupi neutralizzano l'intraprendenza dei pugliesi. Segnali di risvegli notevoli.

SUPER MIKI La Roma cerca subito di prendere in mano la situazione, imprimendo intensità alla manovra. C’è un intervento molto dubbio di Calderoni in area di rigore, ma Giacomelli lascia correre. La prima vera occasione, però, arriva sui piedi di Pellegrini - servito deliziosamente da Dzeko - che sciupa una buonissima opportunità. Sempre sull’asse italico-bosniaco, si crea un’altra chance: questa volta è Pellegrini a trovare il cigno di Sarajevo che, disturbato da Rossettini, non riesce a capitalizzare. Insomma, i giallorossi propongono un buon dinamismo ed una efficace aggressività. Lecce che fa fatica ad uscire dalla propria metà campo. Quanto appena scritto, viene confermato dall’azione che rompe gli indugi: Mkhitaryan sradica il pallone dai piedi di Rossettini e, con sapienza, sforna un assist al bacio per Under. Il turco sblocca il match, tornando anche alla rete. Finalmente, dopo un periodo complicato, si rivede lo spirito chiesto da Fonseca. I pugliesi provano a sfruttare, con Barak e Lapadula, qualche ripartenza. Gli esiti non sono positivi. La personalità propositiva e il pressing significativo dei romanisti è rappresentato anche dai vari palloni rubati. Under, in fiducia, esegue la solita finta per servire poi Dzeko: la punta spedisce alto. Il forcing dei lupi continua: dopo un azione dall’alto grado qualitativo elaborata da Bruno Peres-Dzeko-Under, Pellegrini non concretezza una ghiotta opportunità. Al termine di un palleggio avvolgete, la Roma rischia di prendere il pareggio: Mancini è costretto ad una sorta di sforbiciata per intercettare il cross di Petriccione poi, nell’azione successiva, Peres perde il pallone - con l’ex Atalanta a terra dolorante - ma Lapadula e Mancosu non pungono. Tolta questa parentesi, l’undici di Fonseca continua a mantenere buonissimi livelli. Non a caso, viene firmato il raddoppio da Mkhitaryan. L’armeno è protagonista di una prestazione di assoluto spessore ed è rapido e cinico nel battere Vigorito. Intelligente l’assist di Dzeko.

POKER NETTO La ripresa si apre con due sostituzioni: Fonseca butta nella mischia Kluivert per Pellegrini, mentre Liverani Shakhov per Petriccione. I pugliesi cercano di alzare maggiormente il baricentro rispetto alla prima frazione, mentre i capitolini continuano a far capire di voler mantenere gli stessi ritmi. Dopo una fase di stallo, giunge il turno di Pérez: lo spagnolo sostituisce Under. I romanisti trovano buoni spiragli, soprattutto grazie al lavoro sugli esterni. Dzeko cala il tris, festeggiando tardivamente a causa del controllo del VAR. E’ poi Pérez ad avere l’opportunità del poker: lo spagnolo compie una bellissima giocata, il pallone termina fuori di poco. Nonostante la forza della Roma, il Lecce va vicina alla rete, infatti Lapadula colpisce un palo clamoroso. Il valore, come anticipato, tra le due compagini si vede. Ad intensificare il tutto, ci pensa la rete di Kolarov che fissa il punteggio sul 4-0.