Scorpacciata rossonera in Salento: 4-1 e serenità

Poker del Milan a Lecce ed Europa League più vicina. Milan ordinato, Lecce affamato, ma alla fine del primo è il rientrante Castillejo (nota positiva della stagione milanista nelle settimane invernali pre-Covid), a portare avanti i rossoneri. Il Lecce non demorde e ad inizio ripresa conquista un rigore a dir la verità quantomeno generoso: Mancosu fredda e spiazza Donnarumma e rimette tutto in parità. Punti scottanti in palio soprattutto per i salentini, ma Pioli, che si gioca la panchina di fronte ad un destino già segnato, ricarica i suoi, per non disunirsi, come spesso accaduto quest'anno. Così sale in cattedra Calha: botta e assist, segnano Bonaventura in tap-in e Ante Rebic in ripartenza, croato che riscatta la follia di Torino. In campo aperto, a sfruttare le praterie leccesi, praterie che manifestano l'enorme numero di gol incassati in casa, praterie che evidenziano il motivo per cui il Lecce rischia seriamente di salutare la categoria. Segna ovviamente pure Leao che fissa il punteggio sul 4-1 rossonero finale, ma onore a Liverani salito su per giocarsela, per provare a imporre il suo credo e il suo calcio, anche se post Covid non arrivano i risultati sperati. 

Un solo punto per il Brescia al Franchi, anche se sarebbe servita l'intera posta in palio per tornare a sognare la salvezza. Buon primo tempo delle rondinelle: sblocca subito Donnarumma dal dischetto, riscossa viola firmata da capitan Pezzella. La Fiorentina non riesce a staccare le acque torbide, il Brescia ne resta immerso: alla fine un punto che non fa bene a nessuno.