Terzo posto e semifinali di FA Cup, Leicester ormai realtà assoluta: così Brendan Rodgers ha ricostruito le sue Foxes

Stagione sontuosa, almeno fino a qui, fino a fine marzo. Peccato per l'Europa League, dove per rosa le volpi avrebbero potuto recitare un ruolo di primordine, ma si sa, se punti tutto sulla domenica non puoi permetterti troppe distrazioni il giovedì. E quest'anno (sarebbe meglio dire questi anni) il Leicester ha parecchio da fare, parecchio da conquistare, parecchio da guadagnare. La Champions, soprattutto dopo la scottatura della passata stagione quando sfumò un traguardo praticamente archiviato prima del Covid poi demolito alla ripresa tra assenze, infortuni, squalifiche e circostanze particolarmente sfortunate. E proprio questo sarà l'obiettivo dell'anno, sperando senza infortuni, mostrando però più esperienza e maturità rispetto a 12 mesi fa. E' un biennio d'oro, il progetto è solido, maturo, ambizioso. Ma questa ambizione va nutrita e soprattutto l'imperativo resta chiaramente raccogliere: raccogliere risultati, qualificazione, diventare una delle prossime 32 regine d'Europa, tornando a partecipare finalmente alla competizione più importante del Vecchio Continente. 

BRENDAN Top 4 e semifinale di FA Cup, vietato dimenticarla. Una semifinale che vedrà le Foxes impegnati a Wembley coi Saints, sorteggio abbordabile, ma mai dire mai. Perchè in quel calderone d'emozioni chiamato Coppa d'Inghilterra può succedere tutto, davvero di tutto. Ma se dall'altra parte del tabellone c'è Manchester City - Chelsea, si può asserire che l'urna ha sorriso alle volpi. Senza Europa League si può lavorare benissimo per preparare la partita di Premier e quindi Top 4, con una sola semifinale in più puoi sognare la finale di FA Cup. Sarebbe un peccato non arrivare fino in fondo. C'è quindi la possibilità di sollevare la Coppa d'Inghilterra, naturalmente Guardiola permettendo. Ma c'è. Merito di un tecnico spesso e volentieri sottovalutato, Brendan Rodgers, che se non fosse stato per lo scivolone di Gerrard probabilmente in quel lontano 2014 si sarebbe laureato campione d'Inghilterra. Dopo la fine dell'era Benitez fu il primo a riavviare tracce di grande Liverpool tra Suarez e Sturridge, poi l'umiltà di ripartire dalla Scozia e dal fascino del Celtic. Ora la chiamata del Leicester, il ritorno in Premier e l'ambizione di costruire qualcosa d'importante per tornare ai massimi livelli del campionato ai massimi livelli. E c'è riuscito, ruolo di primordine e protagonismo tecnico. 
 
TOP PLAYERS E c'è riuscito, ruolo di primordine e protagonismo tecnico. In un paio d'anni ha ricostruito un Leicester tecnicamente formidabile, una delle poche compagini in Premier e in tutta Europa che prevede un doppio playmaker. Tielemans, play basso nei 2 di un semplice 4231 tutto in ripartenza. Ormai giunto alla definitiva consacrazione quel ragazzo prodigio che a 17 anni incantava tutti a Bruxelles. Calciatore completo e fisico da Premier, può rivestire ruolo di primordine in tutte le grandi. Per non parlare di Maddison, James Maddison, fuoriclasse assoluto, secondo miglior trequartista in Prem dopo Bruno Fernandes per statistiche, ma in quanto a giocate, visione, classe cristallina e qualità secondo veramente a nessuno. Play basso e play alto, sostenuti dalla fisicità di Ndidi, incontrista dinamico, che strappa e corre, tutt'altro che statico. Perfetto per interpretare il calcio di Rodgers. Che qualcosina ha cambiato eh, rispetto a Liverpool. Manca qualche punto in casa, forse dovuto al mancato sostentamento del pubblico del King Power causa Covid, ma nel complesso la classifica narra terzo posto ad un punto dal Man United e un margine confortante di +7 rispetto alla quinta, un margine quest'anno che tra ambizione, esperienza e maturità non va cestinato. D'altronde è questa la missione. Bene pure Iheanacho, che ha un suo senso e un suo perchè, forse calato finalmente nella sua realtà più giusta, continuo e tappa fissa sul tabellino dei marcatori nelle ultime settimane. Ombra Under, forse una delle poche voci fuori dal coro, falcidiato da problemi muscolari, avulso dal gioco e manovra, oggetto misterioso pure in Premier. L'assist gioiello a Vardy all'Emirates unica luce della sua prima stagione oltremanica. Chiudiamo con l'evergreen Jamie, ancora uno dei più forti quando punta la porta e spara, in profondità, con la sua consueta aggressività. Mentale e tecnica. Non è una sorpresa e non lo sarà mai, elemento da 18 gol anche nel post Ranieri, realtà assoluta. Un attaccante che punta e spara è perfetto per terminare lo sviluppo di una squadra che costruire, e mi pare che con quei due play lì certamente costruttori non manchino.
 
REALTA' Il Leicester ha saputo dar continuità alla prolifica stagione dello scorso anno, nonostante quell'amarissimo epilogo del quarto posto sfumato all'ultima giornata. Progetto serio, duraturo. I talenti si legano e firmano. Maddison 2025. Realtà. E adesso serve mettere i puntini sulle I. Serve quella Champions che stavolta no, non può proprio sfuggire. E magari chissà, si sogna una certa FA Cup..