Di fatto è ufficiale. Un lunedì comunque triste per tanti, tantissimi tifosi del Manchester City. E per una generazione intera cresciuta col gol allo scadere col QPR, quello che consegnò la Premier al Manchester City di Roberto Mancini. Così come per Kompany prima e per David Silva poi, a fine stagione saluterà un'altra colonna portante del City arabo, del City Etihad, del City "sceicchico". Saluta infatti Kun Aguero, sarà addio dopo 10 anni, anche per lui, al termine di un'annata travagliata, la prima che l'ha visto tutt'altro che prima scelta per Pep Guardiola. E nonostante i tanti ma tanti trofei vinti assieme, il rapporto tra i due non è che sia poi sempre stato così idlliaco.
LEGGENDA Lunedì fiume. Finalmente, in un senso o nell'altro, è arrivata la verità. E' arrivata la fumata, nera in questo caso. Si salutano Aguero e tutto il mondo Man City. "Non è ancora il momento dell'addio - ordina e fredda il presidente del City, Al Bumarak - ci sono ancora tanti traguardi da raggiungere, la stagione è ancora lunga, contiamo ancora eccome sul suo contributo. Ma Kun resterà leggenda, per il club ma soprattutto per chi ama questo sport. Facile a dirsi che sarà eretta una sua stata proprio qui, fuori l'Etihad, a fine stagione".
FUTURE E adesso? Beh il suo futuro non è scritto, per nulla. Prima sogna la Champions col Man City, poi si vedrà. Forse Barca, forse sarà la carta che Laporta si giocherà per convincere Leo Messi a restare in Blaugrana. Non è da escludere l'Italia, così come non è da cancellare l'ipotesi di un romantico ritorno in patria, in Argentina,
