Tempeste a Manchester: stavolta non era Eunice, era l'Uragano. L'impresa di Conte che riaprì la Premier: Liverpool ringrazia, tris e scia. Decolla pure la Top 4 Battle: emozioni e bagarre

Quella di sabato all'Etihad è un'impresa calcistica che non può passare inosservata. Perchè tale è stata, una delle imprese dell'anno in Premier. Un superclassic, aperto a drama, sfumature, emozioni, ribaltamenti. Aperto a qualsiasi finale fino all'ultimo respiro. L'ultimo respiro che beffa tremendamente 3-2 Guardiola e il suo Manchester City, che vede arrestare la sua striscia di 15 sontuosi risultati consecutivi. E riapre, obiettivamente verbo che può calzare, una Premier che soggettivamente, quantomeno nell'opinione di chi scrive, non è mai stata chiusa. Mai. Mai dar per vinto il Liverpool. Quest'anno Guardiola ha trascinato i suoi alle straordinarie medie dello scorso anno, niente più, niente meno. Punti su punti e prove di fuga invernali, come spesso avvenuto negli anni.

SCIA LIVERPOOL Ma stavolta non ha ucciso la Premier, perchè il Liverpool è sempre il Liverpool. E ritrovati Anfield e Van Dijk, due ingredienti che nell'ultimo quinquennio hanno contraddistinto il calderone della radiosa era Jurgen, i Reds sono tornati lassù, a competere fino alla fine. Per questo, per una Premier che tre anni fa si chiuse 98 a 97, non è impensabile pensare che possa succedere. D'altronde Klopp, in virtù del 3-1 in rimonta sul Norwich e soprattutto con una gara da recuperare, può tornare a 3 punti da Pep Guardiola. Riabbracciati Salah e Manè post Coppa d'Africa, tutto è possibile. Specialmente in Premier.

IMPRESA Perchè nessuno, probabilmente, già sabato sera avrebbe scommesso una fiches sul Tottenham, Tottenham di Conte e Paratici chiamato a ricostruire nuova era, nuova linfa, nuova vita da giovani sorti dalle rovine dell'era Mourinho. Cosa mai banale, questa, per l'appunto: chiedere all'altra sponda di Manchester, quella rossa. Un Tottenham in grave difficoltà, reduce da due sconfitte interne con Saints e Wolves, che ha saputo scavare in se stessa e trovare risorse, quadratura, mentalità, dal nulla, per far la sua partita dell'anno e compatta, perfetta, determinata, andare a vincere all'Etihad. Per una nottata con esultanze all'ultimo respiro che per chi mastica THFC ha rievocato nottate dell'era Pochettino. 343 compatto, denso, quadrato. Pronti a rispondere colpo su colpo, pronti a colpire ogni qual rara volta il Man City, squadra più bella e maestosa al mondo, avesse perso il possesso della sfera. E così idee chiare, badare al sodo, compattezza, determinazione, spirito e soprattutto condizione atletica sfavillante fino all'ultimo secondo, altro marchio storicamente delle squadre di Conte.

MIDSUMMER NIGHT'S DREAM E poi, non ne voglia il ritorno di Dier e la brillantezza del calciatore asiatico probabilmente più forte della storia di quel continente, naturalmente Son: l'ha cambiata l'Uragano, spaventoso, timbrante, decisivo, 10 e 9 perfetto allo stesso, ormai da 5/6 anni tra i calciatori più forti al mondo. Uragano Planetario, Harry Kane, l'uomo del destino, promesso sposo del Man City e sogno Guardiolano, un sogno di notti di mezza estate lassù, dalle parti dell'Etihad. Che probabilmente con lui avrebbe costruito la squadra perfetta, la più forte al mondo, perfetto per la rivincita del Dragao e coronare il sogno Champions. E invece no, Levy e Paratici hanno resistito, nonostante 150 milioni hanno saputo tenersi l'Uragano; a cui poi hanno consegnato Conte, per tornare grandi insieme e ricostruire. 

CORSA CHAMPIONS E la vittoria del Tottenham riconsegna sorprendentemente gli Spurs alla corsa al quarto posto, la corsa Champions, una corsa senza padroni, dove a dir la verità per mesi s'è fatto a gara a chi perdesse più punti. Ovviamente per rosa e dimensioni strafavorita il Man United. Ma che in questa corsa ne incarna proprio la sua balbettante essenza. United però che con 6 punti nelle ultime 2 torna a cavallo, pesante e spettacolare, anche nelle dimensioni, il successo 2-4 di Leeds. L'Arsenal pure non è da meno, quest'anno finalmente continuo, col 2-1 sul Brentford a bissare il pesantissimo successo del Molineaux. Arsenal giovane, forse troppo, e questo ad aprile quando i punti scotteranno potrà diventare un problema. Ma decisamente futuro e futuribile. Decisamente. In corsa, corsa che adesso spicca il volo primaverile, pure il Tottenham, che con quell'allenatore lì, come detto, è bene mai darlo per vinto.